Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
"Due esseri" è un film minore di Carl Theodor Dreyer, pochissimo conosciuto, l'ho visto una volta di notte su Fuori orario di Ghezzi: opera girata tutta all'interno di un appartamento, claustrofobica e sperimentale, con due soli personaggi in scena e una grande importanza accordata all'elemento sonoro. La trama vede un giovane scienziato svedese, Arne Lundell, e sua moglie Marianne che restano invischiati in un torbido intrigo che fa capo ad un collega di Arne suicidatosi, di cui Arne è accusato di aver plagiato un'importante opera divulgativa, anche se scoprirà che ci sono responsabilità della moglie che non avrebbe mai immaginato. Non è certo uno dei film più importanti del regista danese, ma non merita neppure le stroncature pesanti che ricevette all'epoca, perfino dallo stesso regista che praticamente lo rinnegò. E' un esperimento insolito, prodotto in Svezia da Victor Sjostrom, famoso regista del muto e protagonista del "Posto delle fragole" di Ingmar Bergman. A livello tematico vi sono evidenti agganci con le opere più famose, soprattutto nel tema della colpa che riemerge dal passato e tormenta i due protagonisti, con la necessità dell'espiazione, mentre a livello stilistico non offre granché di nuovo, se si eccettuano forse le sequenze dei flashback con la presenza dell'ombra minacciosa del ricattatore. I due protagonisti Georg Ryderberg e Wanda Rothgardt se la cavano in maniera egregia, ma il regista ne fu assai insoddisfatto e diede la responsabilità del fallimento proprio a loro. Troppo severo stavolta!
voto 7/10
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