Regia di Robert Altman vedi scheda film
A livello stilistico, "California poker" rappresenta uno dei risultati più felici di Robert Altman che riesce a conferire un carattere di estrema fluidità alla sua regia, con uno stile che sembra improvvisato ma certamente non lo è, un tocco lieve nella direzione degli attori e una grande maestria nel riprendere le scene ambientate al tavolo da gioco con i celebri "overlapping dialogues" tipici del regista, ma anche uno scarso interesse nella nozione di trama in senso tradizionale e un'apertura completa e un po' folle all'improvvisazione e al gioco della casualità. A livello di contenuti, invece, mi ha lasciato un po' spiazzato, in quanto mi sono sembrate un po' superflue certe sequenze di carattere grottesco, a tratti un pò troppo sbilanciato sulla facile caricatura come quella con il grande caratterista altmaniano Bert Remsen travestito da donna, ma anche per il brusco cambiamento di registro del finale (dove il regista vuole dimostrare la vanità della vittoria al gioco), che segna comunque un allargamento della visione, dunque da mettere certamente all'attivo. Comunque, un film assai godibile nei suoi toni da commedia, inventivo nella regia e ben servito dai due protagonisti, con un Elliott Gould che forse batte ai punti il pur disinvolto George Segal. Girato nella fase più creativa del cinema di Altman, quella dei primi anni 70, "California split" non ha avuto la stessa fortuna di altre pellicole del regista di Kansas city come "Mash" o "Nashville", ma rimane interessante per il ricchissimo lavoro sul sonoro con ben otto piste, una rappresentazione realistica ma allo stesso tempo stilizzata della dipendenza dal gioco d'azzardo, una visione molto pessimista del sottobosco umano che frequenta i casinò di Reno, un cedimento non moralistico al "cupio dissolvi" nel finale che stride un po' con l'andamento prevalente da commedia. Buono il cast di supporto dove spiccano Ann Prentiss e Gwen Welles. E' un film che è stato giustamente rivalutato fino al punto di considerarlo ormai alla stregua dei suoi migliori lavori anni '70, dunque un grande film.
voto 9/10
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