Regia di David Lean vedi scheda film
Un dramma struggente ed emozionante che si pone tra i più famosi film della cinematografia britannica. Su una storia piuttosto ordinaria di un incontro fortuito fra un uomo e una donna sposati, del loro innamoramento reciproco e della difficoltà di vivere una relazione illecita, David Lean ha ricavato un melo febbrile, angosciato eppure umanissimo e verosimile. La trama si dipana all'insegna di un grigiore che sembra contaminare tutto, la passione è inevitabile ma arreca sofferenza e sensi di colpa... Si poteva scadere facilmente nell'enfasi o nella banalità e invece il regista trova quasi sempre il registro espressivo adeguato; inoltre, ha fatto molto bene a dare una vera struttura cinematografica alla sceneggiatura tratta da un testo teatrale di Noel Coward, con la voce fuori campo della protagonista che risulta martellante, ma indissociabile dalle immagini. A mantenere alta la temperatura emotiva la colonna sonora di Rachmaninov che sarà poi ripresa in chiave ironica da Billy Wilder in "Quando la moglie è in vacanza". Straordinaria e davvero sconvolgente l'interpretazione di Celia Johnson, attrice che in seguito lavoro' soprattutto nel teatro e molto buona anche quella, più sobria, di un giovane Trevor Howard. I siparietti fra il barista e il vetturino non sono niente di eccezionale, ma servono per alleggerire la tensione del dramma, dunque risultano funzionali alla storia. Un classico dell'immediato dopoguerra che si rivede ancora con grande piacere, "Breve incontro" fu un successo immediato in patria e fu apprezzato anche in America dove ricevette tre nomination all'Oscar per la migliore regia, la migliore attrice e la migliore sceneggiatura, ma vinse anche il Grand Prix alla prima edizione del festival di Cannes, condiviso con numerose altre pellicole. Una certa critica ha tentato di ridimensionarlo, fra cui anche l'illustre Truffaut, ma rimane un film archetipico che ormai fa parte dell'immaginario collettivo dei cinefili britannici.
Voto 9/10
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