«Mi chiamo Florentina Hubaldo, sono nata ad Antipolo». Continua a ripetere i suoi dati anagrafici, la protagonista di questo film, in una filastrocca autistica che è tentativo atroce, residuale, di riappropriazione identitaria.

scena
Florentina Hubaldo, CTE (2012) scena

Perché Florentina è una donna sottoposta sin da bambina alle sevizie del padre, incatenata e costretta a prostituirsi, ad abortire, a partorire una figlia, Lolita, che è corpo sofferente, spirito dannato. Perché Florentina è le Filippine, territorio tormentato dal colonialismo, dalle angherie della dittatura, memoria abusata (CTE è l’acronimo di una sindrome degenerativa, la chronic traumatic encephalopathy), terra in cui «non c’è un tesoro, solo morte».

scena
Florentina Hubaldo, CTE (2012) scena

Un film-urlo. Tempi che impongono l’esperienza d’agonia del tempo, b/n scheletrico, ellissi, ictus, strappi asincronici, allucinazioni realiste, storie interrotte che procreano storie interrotte. Lav Diaz è - semplicemente - il più grande regista di oggi.

Autore

Giulio Sangiorgio

Dirige Film Tv, co-dirige I mille occhi di Trieste, programma cinema, festival, rassegne, insegna (alla Iulm), sviluppa (progetti di film di giovani registi, per Milano Film Network), e, soprattutto, sopporta. Sopporta tantissimo.

Il film

locandina Florentina Hubaldo, CTE

Florentina Hubaldo, CTE

Drammatico - Filippine 2012 - durata 360’

Titolo originale: Florentina Hubaldo, CTE

Regia: Lav Diaz

Con Hazel Orencio, Kristine Kintana, Noel Sto. Domingo, Willy Fernandez, Joel Ferrer, Dante Perez

in streaming: su MUBI