Incels ai margini dell’universo, una nave spaziale problematica e una protagonista queer con un’ascia laser: benvenuti nel mondo esagerato e irresistibile di Lesbian Space Princess, il film d’animazione presentato nella sezione Panorama del Festival di Berlino 2025.
Una storia tra satira e fantascienza queer
La protagonista del film Lesbian Space Princess è Saira, una giovane del XXI secolo catapultata in un futuro in cui gli uomini eterosessuali cisgender sono relegati ai margini della società. A bordo di una nave spaziale dotata di un’intelligenza artificiale “problematicamente” formata da secoli di cultura tossica, Saira deve affrontare gli Straight White Maliens, una fazione nostalgica del patriarcato, decisi a riconquistare il loro potere.
Con una satira pungente e una comicità surreale, il film sfida stereotipi e ribalta le dinamiche di genere. “Ci siamo ispirate a tutto ciò che ci ha fatte ridere e riflettere”, spiegano le autrici. “Abbiamo voluto un’eroina che non fosse perfetta, ma che imparasse ad accettarsi”.
Un titolo nato da una sfida e diventato un cult istantaneo
Tutto è iniziato con una battuta tra le registe e sceneggiatrici Leela Varghese ed Emma Hough Hobbs. “Emma si era lamentata del fatto che non le proponessi mai nulla”, racconta Varghese. “Dopo una doccia, è uscita con un titolo: Lesbian Space Princess. Ho pensato fosse assurdo. Ma a volte l’assurdo è geniale.”
Il progetto ha trovato subito sostenitori, a partire dal produttore Tom Phillips, che lo ha scelto tra molte proposte, portandolo poi a ricevere il supporto del South Australian Film Corporation’s Film Lab: New Voices. Con un budget ridottissimo e un team d’animazione incredibilmente piccolo, il film è stato realizzato con una passione che traspare in ogni frame.
Una colonna sonora che sorprende
Un altro aspetto distintivo del film è la colonna sonora. Invece di sonorità elettroniche tipiche della fantascienza, il film Lesbian Space Princess opta per un accompagnamento acustico. Le canzoni originali, eseguite dal personaggio di Willow, sono parte integrante della narrazione e si ispirano allo stile di Le avventure acquatiche di Steve Zissou.
I temi: satira sociale e auto-accettazione
Se da un lato il film Lesbian Space Princess è un’esilarante parodia della fantascienza classica, dall’altro è una storia di crescita personale. Saira è una protagonista imperfetta, piena di insicurezze, che impara a credere in se stessa e a trovare la propria voce in un mondo che cerca di definirla. La nave spaziale, inizialmente espressione di una mentalità retriva, affronta un percorso di deprogrammazione comica ma significativa, mentre Blade e Clitopolis offrono una rappresentazione gioiosa della comunità queer.
Più di un semplice film d’animazione, Lesbian Space Princess è un manifesto queer e una riflessione sulla società, raccontata con ironia e intelligenza. Dopo la sua première alla Berlinale, è pronto a diventare un cult per una nuova generazione di spettatori.
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