Non essendoci la scheda apposita, uso il formato del post per proporre alcune riflessioni su questo film molto poco noto di Takashi Miike: la "recensione" risale alla prima visione di quasi 3 anni fa ma, in seguito ad una recente revisione, confermo le opinioni espresse. Attenzione: SPOILER!
Tra i lavori meno noti di Miike, personalmente credo sia anche una delle sue opere misconosciute che merita maggiormente di essere riscoperta.
All'interno della Filmografia dell'Autore di "IZO", questo "Kenka no Hanamichi - ?saka Saiky? Densetsu" si colloca nel filone "para-yakuza" dell'Infanzia Violenta: potrebbe essere visto quasi come una sorta di anticipazione di quello che sarà "Crows Zero" (e infatti tra i Protagonisti troviamo pure Kyôsuke Yabe, ovvero lo yakuza sfigatello che aiuterà uno dei due protagonisti in "CZ"). Due ragazzi, Tamai (Yabe) e Hamada (Kazuki Kitamura, anche lui volto noto per i/le fan di Miike, ma apparso anche in "Kill Bill"), di due scuole diverse, entrambi molto affermati per i loro scontri violenti (sono i "boss" delle rispettive scuole), tenteranno di lottare tra di loro, ma per varie circostanze potranno affrontarsi soltanto alla fine, dopo diversi dolori e percorsi di crescita personali. Lo scontro finale, prima della chiusura del gigantesco flashback, sarà non un duello ma una "Lotta Collettiva".
Altri passaggi narrativi possono essere visti come elementi di "parentela" tra questo Film e "CZ", ma ci fermiamo qui. La differenza sostanziale tra le due opere è portata dalla presenza, qua dentro, di una cornice narrativa, ambientata nel presente (gli anni '90, con una X che nega la precisazione dell'anno), in cui i due Sfidanti Principali - ma non Protagonisti assoluti, in quanto pari o quasi a questi due Personaggi troviamo anche Toshio, l'amico di Tamai, e Ritsuko, la ragazza "contesa" tra Toshio e Tamai - sono sul punto di lottare tra di loro in diretta tv, entrambi ormai affermati rispettivamente come pugile (Tamai) e come wrestler (Hamada). La narrazione principale si sviluppa all'interno, quindi, di un lunghissimo flashback, ambientato negli anni '70 (anche qui senza specificare l'anno preciso, con la cifra delle unità sostituita da una X) e aperto e chiuso con "dissolvenze in b/n o seppia", in cui avremo modo di conoscere meglio sia i due Sfidanti sia i Personaggi con cui si sono relazionati, da quelli principali a quelli "secondari", ma tutti con una profonda Dignità, dando al Film un aspetto quasi corale. Come sempre o quasi nei Film di Miike (alcuni di più e altri di meno) non c'è una divisione tra "buoni" e "cattivi", nemmeno parziale o vagamente indicativa: le due "Fazioni" o, meglio, le due "Sfere relazionali", quella di Tamai e quella di Hamada, sono popolate da Persone Umane, da Individui imperfetti ma proprio per questo "autentici", empatici, con tutto il carico di Gioie e Sofferenze fondamentali per l'esistenza stessa della Vita. Molto interessante risulta il Personaggio "minore" del "bulletto" grassottello e baffuto che, più volte, si scontra coi Protagonisti perdendo sempre in modo misero, ma senza mai demordere e cercando di seguire il Modello di Bruce Lee; ma anche il "nerd", spesso trascinato a forza da un amico di Tamai, risulta alquanto simpatico. Magnifica la Nonna combattiva di Tamai, dal Passato piuttosto pesante (come lei stesso accenna in un dialogo col nipote). Assai commovente il Padre di Toshio, affetto da qualche disturbo mentale che porta il figlio a dubitare profondamente di sé stesso, portandolo a rinunciare all'idea di provarci con Ritsuko (anche se aveva ricevuto, a sua insaputa, una mano da Tamai) per ripiegare su una prostituta; sempre per il padre Toshio arriverà ad accoltellare un uomo (interpretato da Miike stesso in modo molto divertito e divertente, e mi chiedo perché non appaia più spesso come attore, nei suoi Film ma anche in opere altrui, visto che a me pare sempre molto convincente) che stava prendendo in giro la sua famiglia (infatti anche sua nonna, a quanto pare, aveva dei grossi disturbi).
La Scena Migliore, comunque, è quello che sarebbe dovuto essere lo Scontro Definitivo, negli anni '70, tra Tamai e Hamada, ma che invece si trasforma in un "Festival della Rissa" (che mi ha ricordato per certi aspetti la "Battaglia" Finale di "Yokai daisenso") in cui tutti e tutte, indipendentemente da sesso ed età (tutto parte infatti da uno scontro tra due bambini su cui scommettono due vecchietti, i quali a loro volta si scontreranno per via di interpretazioni "libere" sui termini della scommessa), e dove si respira un'Aria di profonda Gioia, con tanto di grasse e contagiose Risate, prodotte anche dalle persone messe peggio! Non credo di aver mai visto la Violenza rappresentata in un modo così Allegro e Spensierato, mettendo in scena con tale spudoratezza il suo carattere Liberatorio e Soddisfacente, non solo nel "darla" ma anche nel "riceverla"! Molto interessante è comunque il Taglio che nega all'Individuo Spettatore di sapere chi, nello Scontro Finale nel "presente", vincerà: tra inserti di flashback e stacchi su altri personaggi (tra cui Toshio, tornato per vedere il duello in tv), il Film si chiuderà sulla folle corsa di Toshio ridente, e poi scorreranno i Titoli di Coda sulla foto del Trio Tamai-Ritsuko-Toshio con baffi dipinti.
Un Film Magnifico, diretto con un Tocco preciso e assai personale da un Miike in fase di formazione ma comunque già ben avviato sulla sua Geniale strada: troviamo la sua tipica alternanza tra momenti montati in modo concitato/riprese frenetiche e piani-sequenza immobili, e in generale tra momenti di Divertimento e momenti più Seri, Poetici, momenti di Violenza e momenti Tranquilli, e tante altre contrapposizioni, ma anche notevoli mescolamenti. Il Cast è davvero ottimo, con ogni Interprete ben calato e calata nei rispettivi Personaggi, la Colonna Sonora è in diversi punti molto coinvolgente, la Fotografia e il Montaggio rispecchiano la Personalità e il Gusto del Regista e l'Atmosfera di strada è reale, senza però puntare al naturalismo a tutti i costi.
È un vero peccato che sia così poco noto: Imdb è drammaticamente incompleta nella scheda relativa al cast (per non parlare del resto: solo regia, sceneggiatura, produzione e fotografia sono indicati), proponendo solo 7 attori (wikipedia.en ne elenca uno in più) e identificando solo il cameo di Miike come personaggio! Un'Opera che merita di essere riscoperta, specialmente da chi adora lo Stile e la Poetica di Takashi Miike!
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