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Quale regista cinematografico sei?
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Quale regista cinematografico sei?

Non avendo nulla di meglio da fare, mi era venuta l'idea di inventare un test da pubblicare su facebook, ma siccome non riesco a pubblicarlo lì per motivi che ancora non sono riuscito a individuare (forse perchè alcune risposte sono troppo lunghe), ho ben pensato di pubblicarlo qui.
Lo scopo del test vorrebbe essere quello di delineare il profilo caratteriale che si avvicini di più a questo o a quel regista. Il test consiste in questo: ci sono undici domande, per ogni domanda sono previste 7 possibili risposte ciascuna delle quali corrisponde a un regista. Dunque bisogna selezionare per ogni domanda la risposta che si ritiene più vicina al proprio modo di pensare, alla fine, la maggioranza di risposte di un certo tipo (per esempio maggioranza di risposte "a","b","c","d","e", "f" o "g") determinerà il regista col quale ci identifichiamo di più.
Sia chiaro che è un gioco, è ovviamente molto difficile che ciascuno di noi si identifichi TOTALMENTE in quel dato regista, così com'è anche possibile che quasi tutte le risposte previste per ogni domanda si avvicinino pressochè alla stessa maniera al nostro modo di pensare, in questo caso bisogna sforzarsi di scegliere la risposta che più delle altre si ritiene vicina al proprio pensiero. E' anche possibile che non ci si identifichi in nessuno dei registi selezionati, e quindi magari in nessuna delle possibili risposte, in questo caso pazienza...

Alla fine del test ho indicato il regista corrispondente a ciascuna tipologia di risposta, possibilmente leggete solo dopo aver fatto il test per non essere influenzati. E sia chiara un'altra cosa: il test non mira a stabilire il regista che amiamo di più, ma quello nel quale ci identifichiamo di più e che si avvicina maggiormente la nostra personalità, che non è la stessa cosa. 

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1) COS'E' L'UOMO?

a) Un animale come tutti gli altri, un essere naturale tendente ad aggregarsi ai suoi simili perchè ciò lo rende felice, ed è proprio nella dimensione sociale che egli trova la sua piena realizzazione.

b) Un amabile esserino, buffo nel suo goffo tentativo di dare un senso all'esistenza, e la cui imperfezione e debolezza mi suscita tenerezza, simpatia e profonda compassione.

c) Un essere gettato nel mondo e destinato a fare i conti con la propria irrimediabile solitudine ed angoscia, incapace di cogliere il senso (o forse il non-senso) dell'esistenza e dei disegni di Dio.

d) Un animale erotico, un grumo di pulsioni sessuali e distruttive che egli tenta invano di reprimere, ma col cui emergere si troverà sempre a dover fare i conti, prima o poi.

e) E' essenzialmente un bambino, fragile e sciocco, in perenne conflitto con sè stesso, che per far fronte alla paura del mondo e della propria imperfezione ha sentito il bisogno di costruirsi dei, grandi ideali, ordini razionali, valori immutabili, imperativi morali, tutte cose destinate a crollare e a lasciarlo da solo a fare i conti con la propria imperfezione.

f) Una figura tragica e irrazionale, un essere insignificante che tenta in tutti i modi di ribellarsi alle leggi del fato e ai limiti impostigli dalla natura e dal mondo, ma destinato ad andare incontro a un inevitabile fallimento. Solo così però, può sentirsi vivo.

g) Cos'è l'uomo? Domanda troppo importante ed impegnativa, non sarò certo io a dirvi cos'è l'uomo, lascio il compito agli intellettualoni e ai filosofi, le mie ambizioni sono molto più modeste.


2)COS'E' LA VITA?

a) La vita è l’insieme delle relazioni sociali che gli individui instaurano fra di loro, per questo mi interessa soprattutto l’uomo nella sua dimensione sociale, storica e politica.

b) E’ una grande festa, un caos di voci, persone, emozioni, eventi in cui è bello smarrirsi come dei bambini. E’ un grande parco giochi a nostra disposizione, tanto entusiasmante quanto percorso da un sostanziale vuoto di senso e privo di finalità ultime, per questo va vissuta giorno per giorno con costante stupore e con la meraviglia di un fanciullo.

c) La vita è una valle di lacrime nella quale l'uomo è lasciato solo a sè stesso, di fronte alle proprie angosce e i propri dubbi insolubili, un enigma di cui ci sfugge il senso ultimo.

d) La vita è una enorme assurdità, alla quale dobbiamo rispondere a nostra volta con l'assurdità, rinunciando all'idea di dare per forza un senso a tutto e cominciando ad esplorare le infinite potenzialità del caso, della fantasia, e sguazzare così felici nel caos che ogni essere umano è. Senza avere paura neanche della parte oscura che c'è in ognuno di noi.

e) La vita è un evento casuale, e l'uomo può trovare soltanto in sè le forze per prendere coscienza della sua essenziale mancanza di senso e dar vita così da un nuova era, se vuole continuare a sopravvivere, accettando finalmente la propria imperfezione e smettendo di inventarsi infantilmente entità o ordini superiori da cui dipendere.

f)  Una costante sfida dell'uomo nei confronti dei propri limiti, una perpetua tensione verso l'ignoto.

g) Cos’è la vita? Un cheeseburger, una grande scopata, fare casino con gli amici e andare a letto felici e contenti, per ricominciare il giorno dopo.

3) QUAL E' IL TUO RAPPORTO CON LA RELIGIONE E CON DIO?

a) La religione è l'oppio dei popoli, un mezzo attraverso cui gli oppressi hanno sempre proiettato in un altro mondo il loro desiderio di giustizia negatogli in questo. E inoltre è uno strumento del potere per mantenere il popolo nell'ignoranza e dunque impedirgli di prendere coscienza della sua condizione reale.

b) L'educazione religiosa rigida è un male perchè nevrotizza l'individuo, e di solito è un mezzo utilizzato da uomini frustrati per inculcare assurdi sensi di colpa e inibire la naturale ed innocente ricerca del piacere da parte dell'uomo. Però provo anche una sorta di timore reverenziale e di profondo rispetto nei confronti di chi ha fatto una scelta impegnativa come quella di consacrare la propria vita a Dio. Inoltre l'idea di Dio non mi disturba neanche troppo, anzi tutto sommato la trovo rassicurante e consolatoria.

c) Dio è un enigma, un’ossessione, mi angoscia terribilmente la sua assenza, l'impossibilità di comprendere i suoi disegni e il fatto che sembri indifferente ai mali dell'uomo. La mia è una ricerca tormentata e angosciosa, ma probabilmente votata al fallimento.

d) La religione non ha risolto i mali dell'uomo, è riuscita soltanto a reprimere i suoi naturali istinti e le sue pulsioni più profonde, che adesso sarebbe finalmente il caso di far riemergere ed esplorare senza timori o sensi di colpa.

e) La religione è uno dei tanti modi che l'uomo ha escogitato per far fronte infantilmente alla paura dell'ignoto e di sè stesso, e per nobilitare e sublimare la propria natura essenzialmente imperfetta. In Dio l'uomo proietta il suo desiderio di perfezione, perfezione che ovviamente non è raggiungibile in questo mondo, il che non è necessariamente un male.

f) La religione così come ci è stata tramandata dai libri non mi interessa, non credo in nessun dogma; credo però nell'esistenza di una forza mistica che permea di sè l'intero universo e di cui noi stessi facciamo parte, e che può essere colta solo attraverso i sensi, ad esempio nella contemplazione estatica della natura più selvaggia e incontaminata.

g) La religione non m’interessa, non mi sono mai posto seriamente il problema, il fatto che Dio esista o meno non mi cambia la vita, preferisco occuparmi di altro.

4) QUAL E' IL TUO RAPPORTO CON LA REALTA?

a) La realtà è il mio interesse principale, non abbiamo altro, bisognerebbe seguirla costantemente per comprendere ciò che ci accade intorno, senza perdersi in inutili sogni ad occhi aperti o masturbazioni intellettuali.

b) Non riesco a restare coi piedi per terra, amo evadere dalla realtà e perdermi nei miei sogni e ricordi. La realtà mi piace più immaginarla che viverla, guardarla attraverso l’occhio deformante della mia soggettività.

c) La realtà è fondamentalmente angoscia, sofferenza, dubbio. Amo rifugiarmi in una dimensione interiore, fatta di sogni e meditazioni, dalla quale poterla osservare in maniera più o meno distaccata.

d) La realtà intesa nel senso comune è un’illusione, una menzogna inventata solo per assoggettarci a un ordine che non ci appartiene, per tenere a bada la vera realtà, quella delle nostre pulsioni profonde, un ostacolo alla soddisfazione dei nostri più reali e profondi desideri. Bisognerebbe sovvertire l’ordine costituito, farlo deflagrare per riappropriarci di una dimensione più autentica.

e) Tendo a controllarla ossessivamente, ma non posso non arrendermi di fronte all’imprevedibilità del caso, che vanifica quasi sempre le mie pianificazioni e i miei progetti.

f) La realtà mi sta stretta, è un insieme di limiti che devono essere costantemente superati.

g) Cos’è la realtà? Quella che vedo coi miei occhi quotidianamente, mariti che tradiscono le mogli, ragazzette pronte a svenderla per un provino in tv, automobilisti incazzati che si pestano per un parcheggio…c’è forse altro?

5) QUALE FUNZIONE DOVREBBE AVERE L'ARTE?

a) L’arte dev’essere didattica, uno strumento politico attraverso cui rendere cosciente l’uomo della realtà che lo circonda, basta con le inutili romanticherie e l’idea vetusta dell’arte per l’arte!

b) L’arte è essenzialmente un mondo per perdersi nei propri sogni e rievocare i ricordi, per evadere dalla realtà e creare un mondo più in sintonia coi nostri desideri.

c) L’arte dev’essere un modo per esorcizzare le proprie angosce, per esprimere i propri dubbi esistenziali, allentando così delle tensioni che altrimenti rischierebbero di sopraffarci.
 
d) L’arte dev’essere sovversiva, deve minare alla base le nostre false certezze, far deflagrare le fondamenta di ogni potere e far emergere le nostre pulsioni inconsce.

e) L’arte è una missione finalizzata a rendere l’uomo consapevole della sua imperfezione ed aiutarlo ad accettarla, specialmente dopo il crollo dei grandi ideali che hanno sorretto la Storia fino a questo momento, e dunque indicargli il punto da cui partire per dare inizio ad una nuova era.

f) L’arte è un mezzo limitato attraverso cui cercare di cogliere quella scintilla di divino che si cela in ogni cosa, anche nell’uomo, tentando dunque di andare al di là dei limiti angusti del medium e della nostra stessa visione.

g) L’arte è un gioco fine a sé stesso che deve innanzitutto divertire, non deve dire necessariamente nulla di importante nè inventare per forza qualcosa di nuovo.

6) A QUALE ARTISTA TI SENTI PIU' VICINO?

a) Alle grandi rievocazioni storiche di Jacques Louis David.

b) Ai mondi sognanti, misteriosi e innaturali di Giorgio De Chirico

c) All’angoscia profonda e al senso di desolante solitudine che traspare dai quadri di Edward Munch.

d) Alle maschere grottesche di James Ensor, e la ridicolizzazione dell’ottusità e della meschinità della borghesia rappresentata nei suoi quadri.

e) Ai paradossi visivi di Escher.

f) Ai paesaggi maestosi, sublimi e sterminati di Caspar D. Friedrich.

g) Alle lattine di fagioli di Andy Warhol.

7) COSA AMI FARE DI PIU' NEL TEMPO LIBERO?

a) Leggere il giornale e tenermi sempre informato sull’attualità.

b) Sedermi in una stanza buia e perdermi nella bellezza dei ricordi della mia infanzia.

c) Meditare su quale sia il senso della nostra sciagurata esistenza su questo pianeta.

d) Mi piace immaginare situazioni paradossali e irriverenti, ad esempio sacerdoti che organizzano folli party in Vaticano col Papa che viene portato sul trono come una reginetta di Mtv.

e) Mi piacciono i passatempi che richiedono l’impiego della logica e dell’intelligenza, come giocare a scacchi o a carte, comporre puzzle, collezionare oggetti ecc. Mi piace anche pianificare il mio futuro immediato mediante schemi meticolosissimi.

f) Non riesco a stare chiuso in casa, devo lanciarmi in imprese titaniche come scalare montagne, oppure organizzare viaggi in posti lontanissimi e magari provare a conoscere la cultura e le usanze dei loro abitanti.

g) Mi piace l’adrenalina, sfrecciare ad alta velocità con la mia moto, partecipare a corse clandestine, o a feste piene di belle ragazze disposte anche a fare ammucchiate.

8) QUALE DI QUESTE COSE TI GETTEREBBE MAGGIORMENTE NELLO SCONFORTO?

a)  L’idea che la società in cui vivo perda la sua memoria storica e che quindi possa vedere l’insorgere di governi dispotici e di idee pericolose e reazionarie.

b) Essere costretto ad appiattirmi sulla realtà, perdere la mia immaginazione e i miei ricordi, e dunque perdere la capacità di trarre qualunque piacere dalla vita.

c) Ricevere la prova inconfutabile del fatto che Dio non esista.

d) Essere costretto a conformarmi al pensiero corrente e ad adeguarmi ai costumi della classe dominante, rinunciando così alla mia individualità e alla mia capacità critica.

e) Perdere la capacità di controllo sulla realtà e su me stesso.

f) Essere costretto a starmene chiuso in una stanza e non poter più andare in giro per il mondo e sentirmi vivo.

g) Non potere più trombare, divertirmi con gli amici e godermi i piaceri della vita.

9) A QUALE TIPO DI FILOSOFO O DI ORIENTAMENTO FILOSOFICO TI SENTI PIU' VICINO?

a) Al materialismo storico di Marx, Engels e Feuerbach.

b) Alla psicanalisi e allo studio della psiche profonda, quindi principalmente Freud e Jung.

c) All’esistenzialismo pessimista di Schopenhauer e Kierkegaard.

d) A filosofi nichilisti e scellerati come Nietzsche, Bataille o De Sade.

e) Ai disincantati e acuti indagatori della psicologia umana, smascheratori delle ipocrisie, delle falsità e di tutti i sotterfugi attraverso cui l’uomo cerca in tutti i modi di sfuggire a sé stesso e alla sua fondamentale imperfezione e bassezza, come Nietzsche o La Rochefaucauld.

f) Ad Heidegger e il pensiero dell’Essere, oppure ai mistici orientali o a maestri spirituali come Gurdjieff e Osho.

g) Non mi interessa molto la filosofia, la ritengo troppo distante dalla vita, ma dovendo scegliere direi uno di quei filosofi nichilisti secondo cui le uniche cose che contano nella vita sono mangiare e scopare, tutto il resto sono pippe mentali.

10) COSA APPREZZI DI PIU' IN UN FILM?

a) L’impegno sociale e politico, la presenza di contenuti di un certo rilievo, odio i formalismi eccessivi e i compiacimenti intellettualistici.

b) La fantasia e la visionarietà del regista, la poesia e la delicatezza delle situazioni e dei personaggi.

c) La presenza di profonde riflessioni filosofiche, e di tematiche esistenziali e metafisiche.

d)  Lo stile anticonformista e originale dell’autore, ad esempio la scelta di soluzioni stilistiche inusuali, l’incongruità degli accostamenti logici ecc.

e) La composizione formale dell’inquadratura, la sapienza del regista nello sfruttare le potenzialità fotografiche dell’immagine, la perizia tecnica ecc. il che non significa che disdegni la presenza di contenuti importanti.

f) Il legame fra il film e l’esperienza esistenziale del suo autore, più il film è vivo e palpitante meglio è; poi la potenza visiva, la capacità di andare oltre i limiti angusti dell’immagine  per cogliere qualcosa che si trova al di là di essa.

g) Adoro il cinema puro, le sequenze d’azione magistralmente orchestrate, i campi lunghi, le carrellate e i dolly spettacolari alla Sergio Leone, insomma amo entusiasmarmi come un bambino, al diavolo le pippe intellettuali, i film intimisti e l’impegno politico. Il cinema è soprattutto gioco, passione e grande intrattenimento.

11) QUAL è IL TUO RAPPORTO CON LA POLITICA?

a) La politica è essenziale per l’uomo, in essa si esprime la sua essenza di animale sociale e dunque il suo aspetto più autentico. Pertanto bisogna seguirla con interesse, e possibilmente partecipare in prima persona per cambiare la realtà.

b) Non disprezzo la politica né me ne disinteresso, ma non ne faccio la mia principale ragione di vita, mi interessa di più l’individuo e la sua sfera interiore. Inoltre trovo estremamente volgare e corrotta l’attuale classe politica.

c) La politica è utile, non c’è dubbio, ma non mi riguarda direttamente e soprattutto non può risolvere il problema principale dell’uomo: la sua solitudine e la sua angoscia di fronte al silenzio di Dio.

d) La politica non è altro che uno strumento del potere, un mezzo per sottomettere l’individuo a un sistema a lui estraneo e neutralizzare il potere destabilizzante del desiderio. Bisognerebbe liberarsi dello Stato e capovolgere l’ordine costituito.

e) La politica è fatta per lo più da gente che ha come interesse principale il proprio tornaconto personale e che mira al controllo autoritario della società e dell’individuo. Essa si basa su un’ottica limitata e limitante e non può esaurire l’intero campo delle esigenze dell’individuo, che non possono essere ricondotte interamente ad una parte politica o all’altra. Dunque la politica, e in particolare gli estremismi, non potranno mai avere un rispetto reale dell’uomo perché non lo concepiscono nella sua totalità, ma solo in maniera parziale.

f) La politica è una cosa meschina, roba per contabili, trovo limitata e squallida l’idea che la politica possa soddisfare i reali bisogni dell’uomo, io sono uno spirito libero e non mi sento appartenente a nessuno stato o nazione, il mondo è la mia casa, occupatevi voi delle vostre leggine e regolette.

g) Si fotta la politica, se ne occupino gli altri, io mi godo la vita.
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RISULTATO:

-Maggioranza di risposte a: Roberto Rossellini.
-Maggioranza di risposte b: Federico Fellini.
-Maggioranza di risposte c: Ingmar Bergman.
-Maggioranza di risposte d: Luis Bunuel.
-Maggioranza di risposte e: Stanley Kubrick.
-Maggioranza di risposte f: Werner Herzog.
-Maggioranza di risposte g: Quentin Tarantino.

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Roberto Rossellini

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Ultimo film Io sono Ingrid (2015)

Persona matura coi piedi saldamente ancorati al suolo, forse pure troppo...concreta, materialista, realista, sensibile alle tematiche sociali e forse anche attiva sul piano politico; non ami gli intellettuali che stanno nelle loro torri d'avorio a elucubrare, le ingenue romanticherie, lo stereotipo dell'artista con la testa fra le nuvole e in generale tutto ciò che tende a discostarsi troppo dalla realtà. 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Ingmar Bergman

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Ultimo film Liv & Ingmar (2012)

Visione alquanto pessimistica e dolente della vita, se non addirittura apocalittica, incline all'introspezione e all'autoanalisi e soggetto ai conflitti interiori, riflessivo, meditabondo ecc ecc. 

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Stanley Kubrick

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Ultimo film S is for Stanley (2015)

Osservatore lucido, distaccato e disincantato, un po' misantropo, temperamento freddo e razionale, la tua maturità ti porta a vedere i tuoi simili come dei bambini immaturi e sciocchi; indifferente e sarcastico nei confronti dei grandi ideali e di tutti i tentativi fatti dall'uomo per nobilitare la propria natura, ma anche convinto che l'uomo non abbia ancora compreso e sfruttato tutte le sue potenzialità, e che debba ancora passare dall'infanzia alla maturità. 

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Werner Herzog

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Ultimo film Bucking Fastard (2025)

Spirito libero, inquieto, individualista e autarchico, insofferente nei confronti della mediocrità e della piccineria che caratterizzano in buona parte il mondo moderno, e di tutto ciò che tende a limitare e a reprimere l'evoluzione spirituale dell'uomo; magari con un ego leggermente ipertrofico.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No

Quentin Tarantino

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Ultimo film Only What We Carry (2026)

Senza offesa, ma sei un po' un menefreghista, superficiale o forse soltanto pigro, cinico, a volte anche sprezzante e sarcastico nei confronti di chi si prende troppo sul serio. Non sei portato per le grandi costruzioni teoriche e le riflessioni profonde, ti piacciono le emozioni forti e sei incline agli entusiasmi infantili.

Rilevanza: ancora nessuna indicazione. Per te? No
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