La seconda parte di un musical di successo, un frullato tra i D'Innocenzo e Garrone (e altro), un combattente invincibile e vulnerabile, l'immancabile horror, un film che andrebbe proiettato ovunque, un tipico Dardenne e un tipico Franco (Michel). E molto altro (21 film!).
Un nuovo splendido capitolo narrativo che completa un percorso attraverso il quale i due cineasti belgi continuano a convincere col loro realismo coerente e razionale che non scende a facili compromessi e non fa sconti a nessuno.
Wright confeziona un ottimo lavoro cinematografico unendo l'atmosfera di Scott Pilgrim vs. the World con l'action di Baby Driver. Un film che si inserisce nella scia di opere hollywoodiane che rivelano la fascistizzazione del capitalismo.
Una trama apparentemente ordinaria che fila liscia con un vago senso di dramma appeso sopra le teste dei protagonisti. E alla fine arriva la bastonata, la svolta drammatica che era lì, pronta a piombare come la lama della ghigliottina. Precisa come un cronometro.
Un film interessante e crudo, che funziona alla perfezione dal lato della fluidità e degli incastri del montaggio nonostante la presenza di un finale di troppo.
Giunto al quarto lungometraggio Andrea Di Stefano firma la sua opera più convincente, grazie alla capacità di muoversi attraverso i generi con grazia e naturalezza.
Prendersi cura della vigna, cercare di farla germogliare, lungi (o forse no?) dalla metafora evangelica, significa prendersi cura di noi, della società, della capacità di rimettere l’uomo al centro della discussione.
Maghi criminali che ritornano, giocatori di tennis che crescono, maestri che nascondono, disoccupati che corrono, ereditieri che scoprono. E molto altro, con pochi schermi.
Nonostante l'argomento delicato, nonostante la tentazione di placare la sete di vendetta anziché soddisfare il desiderio di giustizia, il maestro non dimentica quel pizzico d'ironia che mette in ridicolo il sistema e denuncia l'ipocrisia della istituzioni.
Jafar Panahi smuove i cocci e rivela quello che non è solo un filo, bensì un’idra di cappi che adornano i colli dei persiani fin dalla nascita, in una morsa che consente solo il minimo movimento, vigilato da un controllo il cui raggio giunge fino alla parola.
Pur senza picchi di genio ed originalità particolari, Diamant Brut aderisce bene al suo forte personaggio centrale e descrive indole, tenacia e determinazione di una figura femminile "deformata" da una smania di riscatto che si trasforma in isterica ossessione
Una favola ecologica e fantastica che salta di epoca in epoca contando su contrasti indubbiamente accattivanti. Funziona soprattutto nell'attenta ricostruzione della Parigi di primi '900, ma risulta affaticato e retorico nella parte moderna, affossata da un messaggio buonista
L'incubo onirico di Mamoru Oshii arriverà finalmente al cinema in Italia, distribuito da LuckyRed, dal 4 dicembre. Pensiamo sia importante sostenere l'iniziativa e dare più visibilità possibile a questo avvenimento. Condividete la notizia e cercate di recarvi in sala!
Hal & Harper preme sui punti di giuntura cicatrizzati che tutti ci adornano, quelli che ci consentono di tenere insieme i pezzi. E poi ti spezza. E lo sappiamo che adesso la volete vedere subito e invece no. Ancora non c'è.
Troppi film, troppe commedie italiane, troppi pollici giù, prima di arrivare al centro nevralgico delle uscite di questa settimana. Che comunque c'è eh... Si tratta solo di avere pazienza.
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