Regia di Jean-Pierre Melville vedi scheda film
Troppe pecche in questo film per giudicarlo in maniera entusiastica. La  regia è discreta certo, gli attori non sfigurano e la trama del tutto  all'altezza delle aspettative del genere ma alcune cosette proprio non  vanno vuoi per aspetti soggettivi, vuoi per altri oggettivi. Nel primo  caso mi riferisco all'uso delle tempistiche, decisamente spericolato. Le  oltre due ore di visione vengono distribuite in maniera non propriamente  omogenea. La fase di preparazione e studio del piano, il finale, sono  condensati in pochi minuti ma la fase stessa di realizzazione del colpo  sembra piuttosto inutilmente interminabile. L'apertura del vetro, il  passaggio sui tetti per raggiungere la finestrella, tutte le fasi di  questa finestra temporale sono scandite dall'assenza quasi totale  dell'audio e più che accrescere la tensione finiscono per addormentare  lo spettatore. Oggettivamente, poi, come si fa a prendere un tiratore  scelto che ha 70 anni o giù di lì, soffre di allucinazioni e sembra non  reggersi nemmeno in piedi? E che senso hanno tali allucinazioni ed in  che modo le sconfigge prendendo parte al colpo (senza poi voler  compensi)? Una domanda che resterà senza risposta e quindi senza una collocazione coerente nella trama. C'è poi da chiedere perché, durante la fase di preparazione degli stampini di antimonio, il regista sembri sovrapporre istanti diversi con tendine a scorrimento laterale ma di fatto la sigaretta è sempre della stessa lunghezza. Stupidate, verrebbe da dire, ma ai ritmi lenti che vengono propinati allo spettatore, è normale focalizzare l'attenzione anche su questi punti e chiedersi perché perdere tanto tempo per fotografare queste fasi malamente per poi raffazzonare un finale di fretta e furia. Nel complesso un film discreto ma al di sotto delle lodi concessegli.
Un po' imbalsamato, non sembra a suo agio e non conferisce particolare carisma al personaggio.
Non spicca.
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