Regia di Jack Gold vedi scheda film
Raro esempio di film fantareligioso, ambientato allora nel 1975, in un futuro che è diventato in pratica realtà, con la Chiesa cattolica sempre più svuotata dei suoi dogmi e in lento ma inesorabile avvicinamento a certe filosofie e pseudo-culti o sette "New age", di derivazione orientale e tanto alla moda di chi vuole per sè religioni alla insegna dell"'inclusività" arcobaleno o demoprogressista, e ancora meno divieti e costrizioni. Inesorabile quinfi venire divorati dell'Islam che non si pone di fronte a certi "aggiornamenti" 3.0.
Attraverso la metafora dell'ordine conventuale di frati irlandesi che ripristinano la celebrazione della messa in latino, Jack Gold con il suo sguardo fantastico applicato al reale già apprezzato e nelle varie epoche storiche ("Who? L'Uomo dai due volti", "La Battaglia delle aquile", fino al suo classico dell'esp "Il Tocco della Medusa"), compie un discorso solido sia dal punto di vista tecnico grazie ai nomi da Oscar ''veri", a partire dalla splendida musica di Carl Davis, al montaggio di Anne V. Coates e alla fotografia di Gerry Fisher, che cosa più rara del punto di vista dei dialoghi teologici, solidi e inattaccabili, soprattutto se visti con la prospettiva degli ultimi dieci anni con al vertice della Chiesa dei cattolici Bergoglio. Detto da atei non interessati e strumentali, non da una visione propagandista per la destra fascioclericale pre-conciliare tipo La Verità, ma è un dato di fatto che sia così mentre forse all'epoca poteva apparire solo una provocazione, e il film riesce ad essere veramente profetico su dove possa condurre lo svuotamento di istituzioni millenarie, soprattutto teologiche ma anche culturali, filosofiche, artistiche, a favore di "innovazioni" woke in cerca del consenso delle supposte nuove "minoranze" in cerca di rovesciamenti. Bravissimi tutti gli attori britannici alcuni già famosi, altri in seguito: Cyril Cusack nel ruolo di Padre Manus, Andrew Keir/Padre Matthew, Godfrey Quigley/ Padre Walter, Michael Gambon/fratello Kevin, Leon Vitali/Fratello Donald due anni prima di trovare Kubrick per "Barry Lyndon", Cecil Sheridan/Fratello Malachia, Tom Jordan, più il prete giovane rampante americano, Martin Sheen, dedito alle menate in voga tipo lo Yoga.
La sequenza con Raf Vallone Papa "del futuro vestito in giacca e maglione a collo alto tutto sui toni ocra e chiari, e crocefisso da Vescovo, più simile ad uno scrittore e comunque ad un intellettuale che scriva saggi filosofici alla moda, molto attento "all'amministrazione" della fede più da consiglio di azienda che di congregazione, nonostante la presenza di un attore italiano e famoso come Vallone, internazionalmente, fu tagliata da tutte le edizioni italiane trasmesse in TV come TMC, negli anni novanta. Non approdò mai nei cinema dello stivale, come invece in molte altre nazioni, nonostante l'origine televisiva ITV.
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