Regia di Alberto Lattuada vedi scheda film
Biagio Solise (Giannini), lavavetri di giorno e comparsa alla Scala di Milano di notte, pur di diventare famoso si autoaccusa del delitto di una famosa soprano (Chiti), convinto di poter dimostrare la propria innocenza. Le cose, però, non vanno proprio per il verso giusto...
Lattuada, che ritaglia per sé e per l'amico Piero Chiara un cammeo nel film, cuce il copione scritto con Luigi Malerba sulle doti istrioniche di Giannini, reduce dai successi dei film interpretati per Lina Wertmüller. Col tempo la satira del mitomane obnubilato dai media perde mordente ma la sfilza di citazioni cinematografiche alle quali lo stesso Giannini rimanda le proprie gesta di fuggiasco è davvero gustosa.
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