Regia di Andrea Arnold vedi scheda film
Non conosco a fondo Andrea Arnold: di lei ho solo visto e molto apprezzato il silente documentario “Cow”,così come ho apprezzato il film “Bird”, coraggiosamente visionario e con un piglio “eroico” fantasioso e dark. Mi aspettavo molto (visto che molto dura) da questo “American Honey”, anche se già dall’inizio la presenza di un attore a me poco gradito come protagonista (Shia LaBeouf) e la poco convincente fisionomia della protagonista (Sasha Lane) uniti in un cacofonico connubio di nomi propri (SasciaScìa, si scriverebbe in italico) mi rendeva prudente.
Ma ogni prudenza può alla fine essere tranquillamente accantonata quando (intanto), messo insieme tutti il minutaggio utilizzato ad inquadrare di spalle o di traverso una masnada di esagitati-senza-speranza che si dimenano tra i sedili di un pulmino a ritmo di musicaccia, fumo e bottiglie, indipendentemente da tutto ciò che succede nel frattempo (ma succede qualcosa?) arriva chiaro il messaggio di “tempo sprecato”. Poi una sceneggiatura insulsa, assente già nelle intenzioni (se ci sono dieci minuti da salvare sono i primi dieci quando Rose ancora si occupa dei suoi fratellini, poi lo sparire totale del senso e del peso della sua “vita precedente” di Rose fa sparire quel minimo di sapore che era riuscito a dare.
La gang di venditori ambulanti non si può guardare, non si può capire, non si deve nemmeno giudicare: è solo un mattone, anzi: una montagna messa in mezzo alla non-storia a fare da ingombro senza dare nulla di nulla pur impiegando una dozzina buona di giovanotti e giovanotte pieni di verve.
La storia sentimentale di SciàSascìa è tra le peggiori viste nella storia, tra le meno interpretabili, tra le meno che lascino qualcosa di detto, tanto che si risolve (dopo la scena assurda, sganciata, inspiegabile dell’orso che fa bacini-bacini sul far della sera) ricorrendo ad una piccola tartaruga, animale biologicamente orientato alla difesa e al nascondimento, come a dire: “qualsiasi cosa abbiate visto, era meglio restare a casa”.
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