Regia di Ben Affleck vedi scheda film
Il cuore pulsante del cinema è il disperato melò di Affleck. Un'altra prova maiuscola dietro la macchina da presa
Colpevolmente sottovalutato da una critica miope e cerchiobottista " La legge della notte" è un gangster movie solido, potente, inappuntabile. Dopo le meraviglie degli anni novanta pensavo di aver chiuso con il genere, cos' altro si poteva dire e fare dopo " Gli intoccabili" , "Carlitos way", "Donnie Brasco"?
Affleck prende le mosse dall'omonimo romanzo autobiografico di Dennis Lehane e racconta l'ascesa criminale di Joe Coughlin ( interpretato magnificamente dal regista) grazie alla sagace gestione del traffico di alcolici fra Boston e Tampa, del gioco di alleanze fra amici/nemici, soprattutto dei suoi amori, determinanti per il destino che lo aspetta.
Il modus operandi del tutto singolare di un uomo che non è spietato nè troppo crudele ( ma certo neanche un angioletto), un uomo di poche ma pesanti parole, soprattutto un uomo pieno di rimpianti che attraverso la violenza ed il potere prova a cancellare.
Nella ricostruzione di un mondo privo di empatia che guarda gelidamente al profitto, è la caratterizzazione di coloro che lo abitano a fare la differenza, uomini e donne caratterizzati da una miriade di sfumature difficilmente intercettabili, ambigui, problematici, disgustosi, a loro modo epici.
Ricostruzione d'epoca impeccabile, sceneggiatura (dello stesso Affleck) che riserva diversi e riusciti colpi di scena, messa in scena energica. Quando il gangster movie sgrana sapientemente in un noir dove non possono esistere eroi, emerge il cuore pulsante di un cinema che annega in un melò disperato
Posso solo dire il meglio possibile di Affleck regista, avevo perso un grande film.
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hai ragione,davvero un buon regista,concordo....grazie emil
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