Regia di Juan Carlos Medina vedi scheda film
Un mistero sul Tamigi richiama un certo squartatore di nome Jack. Lo spettatore però si dovrà accontentare di un tale Golem, comunque intrigante, ma meno affascinante.
La Londra vittoriana è un perfetto palcoscenico per omicidi seriali. Un giallo in costume amalgamato ad un racconto nero schizzato di rosso, sorretto da una buona trama e da un cast adatto ai personaggi della storia, ci conduce nei tetri sobborghi londinesi alla ricerca del "Golem" sanguinario. Un film in cui Medina gioca con lo spettatore, cercando di confonderlo con false piste, con richiami al passato e voci narranti distorte, con immagini truculente e falsa compassione, tirando nel gioco nomi altisonanti ed un chiaro richiamo ad un famigerato efferato assassino. Un gioco che non termina nemmeno sul finale, in cui la regia si balocca a confondere ancora di più lo spettatore, con un epilogo aleatorio sui modi ed i significati. Non c'è un gran ritmo, la voglia di mescolare le carte supera la volontà di dare continuità narrativa e la tipica rivelazione arriva quasi annunciata, senza sussulti. Ma nel complesso il prodotto è godibile. Teatrale.
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