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Le voci del silenzio

Regia di Bryan Forbes vedi scheda film

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Ted_Bundy1979

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La recensione su Le voci del silenzio

di Ted_Bundy1979
8 stelle

Dramma sulla solitudine e sull'essere oltretutto - o a causa di ciò-anziani e poveri, di rara potenza ed espressività stilistica(eccezionale b/n di Gerry Turpin) , che più nero non si può non soltanto per la grigia e scuro-contrastata ambientazione nella periferia di una città inglese, e con il quale Bryan Forbes si candidava di diritto tra i registi britannici più talentuosi e attenti al sociale-poi non pienamente compiuto-, ma versatili della sua generazione.

Grande ma è scontato dirlo Edith Evans candidata agli Oscar nella parte della anziana protagonista Mrs. Maggie Ross, che come in un racconto dickensiano si scontrerà anche con leggerezza e ironia spesso (in) volontaria con il peggio dell'umanità - persino i gangster della mala-una volta che si ritrova in possesso di una forte somma oltretutto proveniente da una attività illecita e a sua insaputa, lasciata nella sua piccola solitaria stanzetta, dal figlio fetente(Ronald Fraser) che non la veniva mai a trovare, prima di finire in prigione.

È scontrandosi poi con il marito che la aveva abbandonata due anni prima(come pare dal dialogo originale, e non venti come dice Wiki), un eccezionale Eric Portman, ancora più fetente e interessato, che le ripiomba nella sua solitudine mesta, tristissima ma dignitosa, e soprattutto in casa, solo perché i servizi sociali se ne vogliono disfare dai loro aiuti e appartamenti(l'assistente sociale è il superlativo-e kubrickiano oltre all'altra kubrickiana presente nel film Margaret Tyzack- Leonard Rossiter), e glielo rimandano come unica sua parente.

Magnifica la scena in cui Portman da poco tornato a casa va a fare un giro per il quartiere onde "orizzontarsi", "ambientarsi" di nuovo, e sopra un ponte industriale viene rimorchiato da una stanca e vissuta prostituta(Clare Kelly), che ricorda certe analoghe cose tra Tognazzi/Scola, e lo sguardo sociale sulle periferie, di Stephen Frears nei successivi anni '70.

Apparizioni strepitose di Gerald Sim come pedante e vuotamente formalistico impiegato dell' assistenza sociale, di Harry Beard e la bella Nanette Newman(I quartieri popolari inglesi erano già pieni di neri, indiani, immigrati in genere delle colonie, ben prima dei nostri), e di Gordon Jackson come gangster picchiatore.

 

Ted_Bundy1979

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