Regia di Franco Maresco vedi scheda film
Riprese di uno spettacolo teatrale scritto da Franco Scaldati, da poco scomparso; una manciata di personaggi miserabili che si alternano sul palco, in cerca di bellezza, di salvezza, di luce.
A un anno dalla morte di Franco Scaldati, l'amico Franco Maresco mette in scena al teatro Biondo di Palermo una delle opere maggiormente note del drammaturgo siciliano: Lucio. Certo, Scaldati è un nome di culto e parlare di opera 'nota' può voler dire realmente poco al grande pubblico, ma l'impatto della poetica dell'autore è forte, diretto, prorompente grazie ai suoi personaggi affamati letteralmente, ma anche di vita, in senso metaforico. Una carrellata di poveracci, di figure miserrime e popolari che non può non aver avuto un certo peso sulla formazione artistica di Maresco e del suo sodale Ciprì, cantori degli ultimi, degli emarginati e dei disperati fin dai loro primissimi lavori su Rai 3 sotto il marchio di fabbrica di Cinico Tv. Sul palco troviamo dunque Mimmo Cuticchio, Melino Imparato e Gino Carista per un'ora di monologhi allucinati interamente recitati in dialetto siciliano; fondamentali dunque i sottotitoli in italiano voluti dal regista per l'edizione video. Edizione che, peraltro, non influisce più di tanto sulla messa in scena originale: riprese frontali, campo largo che include l'intero palcoscenico, montaggio quasi azzerato. Durata: un'ora scarsa. 6/10.
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