Regia di Mark Rydell vedi scheda film
"Sul lago dorato" è un classico film di buoni sentimenti nel più puro stile di Hollywood. La derivazione teatrale è piuttosto evidente, con una sceneggiatura curata dallo stesso autore della piece Ernest Thompson, anche se il regista Mark Rydell si è preoccupato di dare un certo spessore all'ambientazione sul lago con riprese abbastanza vivaci. Il film si regge quasi completamente sulle interpretazioni degli attori che rispolverano il loro consumato professionismo: particolarmente veritiere, dunque riuscite, le scene prima di litigio e poi di riappacificazione fra Henry Fonda e la figlia Jane, dietro le quali deve esserci molto di personale. La presenza del ragazzino Doug McKeon, invece, l'ho trovata all'inizio di un'antipatia insopportabile, poi più accettabile nel contesto della trama e come spalla ai due mostri sacri. L'Oscar ad Henry Fonda per il ruolo del burbero Norman Thayer fu la tardiva consacrazione di un talento troppo a lungo sottovalutato dall'Academy; per Katharine Hepburn fu addirittura il quarto premio, che lei anche stavolta non si degno' di andare a ritirare, ma si può osservare che nei duetti con Fonda l'attrice si trova perfettamente a suo agio, per quanto io non la metterei fra le sue prove più memorabili, ma sicuramente fu una delle ultime occasioni interessanti prima del ritiro dalle scene. Il premio alla sceneggiatura, rispetto a quelli per i due protagonisti, appare più generoso, ma il copione non manca di buone intuizioni nell'analizzare un matrimonio fra due anziani che si riapre alla speranza. Con un incasso stratosferico di 120 milioni di dollari, "Sul lago dorato" fu un campione al box office non soltanto americano, e si può affermare che è invecchiato abbastanza bene.
Voto 7/10
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