Trama
La storia, mostrata con giocosa ironia, di un tacchino che con tono di importanza domina su tutti gli animali del cortile, compresi cavalli e mucche. Dopo però che due galli curiosi lo hanno visto addormentato, sgonfio e privo di importanza, al mattino più nessuno gli dà retta.
Note
Uno dei due cortometraggi del grande regista italiano (l'altro è La vispa Teresa, sempre del 1939), per lungo tempo ritenuti perduti, e ritrovati presso l’Archivio Nazionale Cinematografico della Resistenza.
Con le musiche a cura di Simone Cuccia (nonostante sulla pellicola i titoli riportino solo Cuccia, alcune fonti riportano anche Maria Strino come curatrice delle musiche), e la fotografia del futuro regista di horror Mario Bava, sono stati girati presso gli stabilimenti della Scalera Film a Roma.
In entrambi i corto gli animali sono veri e colti nel loro comportamento normale (non "recitato") ma falsato dal montaggio e dal commento fuori campo dello stesso regista.
Sembra implicito un riferimento alla dittatura dell'epoca; in seguito Rossellini, per lavorare, farà anche film per il regime. Rossellini ripeterà un gioco simile in un episodio di Siamo donne (1953) dedicato alla moglie Ingrid Bergman, in cui usando opportunamente il montaggio presenta il gallo della vicina di casa di Ingrid come arrogante, subdolo, perfino ironico.
Rossellini non sembra proporre un documentario e neppure un apologo, bensì un esempio di cosa può fare il cinema: un "film sul film", una lezione di cinema (che rientra in un costante interesse di Rossellini).


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