È arduo riadattarsi alla normalità della vita quotidiana dopo che si è vissuta quella traumatica e lacerante della guerra, le cui esperienze e i cui ricordi lasciano un segno profondo e sconvolgente. Una giovane vedova si unisce a un gruppetto di reduci e li aiuta, con dolcezza ma anche con fermezza, a reinserirsi nella società. Di uno di loro si innamorerà.
Note
Accompagnato da un motivo musicale che arieggia la "Polonaise" di Chopin, il film riprende con dignità le tematiche del più noto "I migliori anni della nostra vita" salvo scivolare in un finale un po' debole. Ottimi, comunque, gli interpreti.
L'importante tema dei reduci di guerra e delle loro difficoltà di reinserimento trattato secondo lo stile dell'epoca che oggi risulta un po' sorpassato ma comunque un film vedibile
Bel dramma di Dmytryk che si incentra su un problema molto sentito all’epoca (siamo nel 1947): quello dei reduci. Il regista dirige con mano sicura e senza mai scadere nel melodramma facile o nel patetico gratuito. I personaggi sono ben delineati e la loro riuscita è dovuta anche alla buona prova degli interpreti.
Il reinserimento dei reduci di guerra: una problematica che si ripete ogni volta, in ogni contesto, quando il soldato sopravvissuto ad un periodo spesso assai difficile, si trova ad affrontare il non meno traumatico rientro nei ranghi di una scietà civile che tende più a compatirlo, che a valorizzarlo reinserendolo nel ciclo produttivo.
Cliff ha 23 anni e il suo rientro a casa… leggi tutto
Lo smarrimento, i problemi di reinserimento ed un inesplicabie senso di vuoto che coglie alcuni reduci di guerra, scrutati con un cannocchiale capovolto da parte di Dmytryk. L'apparente scolasticità del film vuol solo evitare rintocchi retorici e caramellose finestrelle. Utile alla morigeratezza della pellicola è anche il passo da lumaca mantenuto fino in fondo. Chiusura spumosa di puro… leggi tutto
E' abbastanza raro che m'imbatto in un Film che abbia dei Personaggi cosi' noiosi e specialmente assai stereotipati che non mi hanno per niente preso nella visione di questa Pellicola del 1946 che anzi,sembra per certi versi quasi anticipare i tempi della venuta di James Dean (visto qualche atteggiamento del Personaggio principale) e forse anche per questo "piccolo" motivo mi ha fatto pensare ad… leggi tutto
Anime ferite Stati Uniti d'America 1946 la trama: La pellicola ci racconta la storia di un gruppo di reduci della seconda guerra mondiale e il loro difficile reinserimento nella vita civile. Una giovane vedova Pat Ruscomb si prenderà cura di uno di loro. La recensione: Anime ferite usci’ al cinema lo stesso anno 1946 de “I migliori anni della nostra vita” di…
Il reinserimento dei reduci di guerra: una problematica che si ripete ogni volta, in ogni contesto, quando il soldato sopravvissuto ad un periodo spesso assai difficile, si trova ad affrontare il non meno traumatico rientro nei ranghi di una scietà civile che tende più a compatirlo, che a valorizzarlo reinserendolo nel ciclo produttivo.
Cliff ha 23 anni e il suo rientro a casa…
E' abbastanza raro che m'imbatto in un Film che abbia dei Personaggi cosi' noiosi e specialmente assai stereotipati che non mi hanno per niente preso nella visione di questa Pellicola del 1946 che anzi,sembra per certi versi quasi anticipare i tempi della venuta di James Dean (visto qualche atteggiamento del Personaggio principale) e forse anche per questo "piccolo" motivo mi ha fatto pensare ad…
e ancora... - "Giustizia o vendetta" (film non presente nel database) ore 21:00 su Arturo - "Matrimonio violato" (film non presente nel database) ore 00:00 su Arturo - "L'ultima speranza" (film non presente nel…
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Commenti (4) vedi tutti
L'importante tema dei reduci di guerra e delle loro difficoltà di reinserimento trattato secondo lo stile dell'epoca che oggi risulta un po' sorpassato ma comunque un film vedibile
commento di Artemisia1593Invecchiato male. Tra colore posticcio, eccessiva verbosità e ritmo involontariamente rallentato, ne esce una visione stanca. 4.5
commento di fra_pagaBel dramma di Dmytryk che si incentra su un problema molto sentito all’epoca (siamo nel 1947): quello dei reduci. Il regista dirige con mano sicura e senza mai scadere nel melodramma facile o nel patetico gratuito. I personaggi sono ben delineati e la loro riuscita è dovuta anche alla buona prova degli interpreti.
leggi la recensione completa di claudio1959eh beh…
commento di kkk