Regia di Pietro Pasquetti vedi scheda film
Maria e le donne di oggi: dalla Sardegna a Gerusalemme in viaggio per la conoscenza. Un film geniale per un racconto universale.
TORINO FILM FESTIVAL 41.
IL VANGELO SECONDO MARIA (2023) di Paolo Zucca.
Unico. questo potrebbe essere l'aggettivo più azzeccato per definire il film del regista Paolo Zucca che sceglie di raccontare Maria la figura meno descritta dai Vangeli ma sicuramente la più amata dai Fedeli. come più amata è la terra scelta per ambientare la storia: la Sardegna. Maria i pastori e i greggi la Galilea sarda: parte da questo assunto la visione del regista per dipingere la giovane contestatrice che afferma al cugino "la conoscenza è un dovere" in un tempo nel quale le donne non avevano il diritto di pensare. Maria come Marianne contro tutto e tutti giovane donna libera e desiderosa di apprendere lo scibile non assoggettabile alle ferree regole patriarcali compagna complice dell'anziano Giuseppe: la prescelta da Dio il vaso di Dio dapprima restia al ruolo divino imposto infine condottiera sul mulo per il viaggio che tanto ha desiderato e che noi tutti ben conosciamo. Tratto dal libro di Barbara Alberti altra combattente ante-litteram il film Il Vangelo secondo Maria ossequia Pasolini e ne prende le distanze costruendo un ponte ideale tra le violenze contemporanee e i soprusi arcaici di genere affidando al volto e al piglio di Benedetta Porcaroli il desiderio di libertà di una giovane donna dalle umili origini. La venticinquenne romana buca lo schermo Alessandro Gassman tratteggia il Giuseppe che non ci aspetteremmo la comunità e la lingua Sarda protagonisti assoluti risultato: un lavoro corale di grande effetto sorretto dal lavoro eccellente di coloritura in fotografia e colonna sonora che accompagna senza strafare una storia già di per sé sopra le righe. Film visionario e revisionista che sorprende e diverte nel raccontare la vita di Maria poco incline alla sottomissione sensibile alla conoscenza figlia di pastori nuragici desiderosa di spazi ampi per il corpo e per la mente: amante casta del Maestro Giuseppe spalla ideale per il peso che dovrà sopportare per l'umanità tutta.
Il regista Paolo Zucca dimostra quanto fatto di buono sinora con padronanza del mezzo sia nel dirigere un cavallo di razza come la Porcaroli che nel ferrare il vecchio Ribot Alessandro Gassman: poco importa se il finale è a dorso di asinello la Maria e il Giuseppe di Sardegna compiono il miracolo di ricordare a tutti che il buon Cinema dai temi universali non ha bisogno di produzioni internazionali. Ottimo. Lu Abusivo.
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