Regia di Christopher Nolan vedi scheda film
"Inception" è stato un blockbuster d'autore di immenso successo nelle sale di tutto il mondo, ma è un film che si pone fra le opere più ardite di Christopher Nolan e di tutto il cinema mainstream degli ultimi vent'anni, e personalmente mi è risultato più ostico, più difficile da amare rispetto ad esempio a "The prestige", "Dunkirk" o "Oppenheimer", che ritengo tutti capolavori o comunque opere di eccellente valore artistico.
Per me il problema principale è stato quello dell'incomprensione del contenuto, del fatto che "Inception" si proponga come riflessione filosofica sulla ricchezza dell'esperienza onirica e del subconscio, ma poi finisca per essere piuttosto frustrante per lo spettatore, soprattutto nella seconda parte, che si perde nei meandri di una "trama" troppo complessa, nelle svolte di una sceneggiatura che accumula troppi livelli di "sogno dentro il sogno" e risulta abbastanza confusa, alternando intuizioni visive affascinanti e perfino geniali ad eccessi di scrittura che lo rendono inutilmente oscuro. La cerebralita' di "Memento" e "The prestige" viene amplificata alla massima potenza, ma, se lo stile rimane possente e conferma Nolan come uno dei grandi visionari del cinema del ventunesimo secolo e come degno erede di un Welles, per il resto "Inception" manca di un autentico coinvolgimento emotivo, si avvita su sé stesso come la famosa trottola che funge da totem, propone troppi livelli di lettura e piste narrative che sembrano buttate un po' a casaccio e, se non lo sono, ammetto la mia difficoltà ad interpretarle. Inoltre, i dialoghi sono veramente troppo abbondanti, a tratti un po' difficili da seguire, sparati a raffica su temi fantascientifici non proprio di presa immediata ma, si dirà, se il pubblico ha decretato il trionfo commerciale della pellicola, Nolan ha avuto comunque buon fiuto nella scelta di un soggetto sviluppato in un arco temporale molto lungo, a quanto pare parecchi anni, stavolta senza l'apporto del fratello Jonathan.
Eccellenti i contributi tecnici che hanno fruttato ben quattro Oscar che non ho motivo di non considerare meritati, con alcune sequenze certamente innovative negli effetti speciali e in trucchi ottici mai visti prima, soprattutto nella sezione parigina, ma "Inception" non si raccomanda soltanto per la sapienza spettacolare di fotografia e montaggio, ma può contare anche su un cast di notevole resa. Leonardo Di Caprio vi trova un'ottima occasione nel disegnare uno dei suoi personaggi più ambigui e manipolatori, reso con una partecipazione che si direbbe più calorosa rispetto alla temperatura emotiva del film, ma anche Cillian Murphy è bravissimo nel ruolo della vittima del machiavellico piano dell'innesto, e Marion Cotillard va a segno pur con poco spazio a disposizione, e Joseph Gordon Levitt e Ellen Page sono più che funzionali, ci mettono qualcosa di personale anche loro.
Nel complesso un film che mi ha lasciato dentro sensazioni contraddittorie come sempre avviene quando si guarda qualcosa che non si comprende, comunque un film evento che è bene vedere almeno un paio di volte, magari detestandolo e trovandolo un po' presuntuoso, ma è sempre il frutto di un talento fra i più notevoli del nostro tempo. Voto 7/10
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