Regia di Matt Reeves vedi scheda film
Fatti un selfie con Godzilla
Il concetto di cinema-verità, a ben vedere nato insieme al cinema stesso, a mio modo di vedere, è un ossimoro irrisolvibile: lo sforzo di rendere una visione "vero-simile" o "realistica" è condannato in partenza al fallimento - lasciando stare la discussione sul concetto stesso di realtà oggettiva (finiremmo tra Kant e Husserl), credo sia evidente che QUALUNQUE rappresentazione, ripetizione, riproduzione è una manipolazione : già il fatto di decidere cosa entra e cosa resta fuori dal rettangolo della telecamera è già una trasformazione.
Quindi, è facile criticare l'impianto di questo esperimento - blockbuster, ridere di un ragazzo che riprende traballando ad un party, mentre riprende meglio di un telereporter CNN la distruzione e il mostro. Anche il montaggio è evidentemente pensato a priori ed impossibile da spacciare per fatto in presa diretta - a meno di non finire nel cinema Warholiano il montaggio è indispensabile, perchè la realtà NON narra nulla, le immagini possono divenire strumenti di racconto solo se deformate, ri-costruite, giustapposte e pre-confezionate.
In sostanza, un bel giocattolone per le generazione della telecamera a mano, con i giusti riferimenti alla cultura di massa contemporanea (11 settembre, relazioni liquide, horror urbano, video-dittatura imperante), ma per il quale ogni riflessione su evoluzione del cinema, impianto rivoluzionario e destrutturazione del videocontesto mi sembra sprecata.
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