Regia di Richard Glatzer, Wash Westmoreland vedi scheda film
Istantanea sulla comunità messicana che vive a Echo Park, Los Angeles, “Non è peccato – La quinceañera” descrive in  maniera del tutto vivace e compatta l’umanità chicana che respinge il  formarsi di una cagionevole (all’apparenza) costola familiare di  “esiliati”. Il gruppo così arrangiato è composto dalla giovane  Magdalena, fuggita di casa perché rimasta incinta pur tuttavia senza  aver avuto rapporti sessuali completi (!) e rifiutata dal padre, il bel  Carlos, giovanotto da “car wash” con le sue pulsioni omosessuali, e il vecchio Tomas, parente lontano dei due giovani, in realtà più vicino alle loro problematiche di quanto si pensi.
 
Vincitore del premio come Miglior Film e premio del Pubblico al Sundance del 2006, la pellicola non ha la maestosità dell’incedere della marcia  trionfale dall’Aida di Verdi (colonna sonora delle feste per il  compimento dei 15 anni delle fanciulle messicane). Sotto la superficie  di ostentata spontaneità manifesta spesso un’inclinazione di fondo  confortante e moderata, propensa al fatale risanamento di scismi  illusori. 
Il film ha un che di spirituale negli ammennicoli messi su dal  vecchio prozio ottuagenario Tomas ed evocanti la protezione degli  angeli. L’anziano parente ama incondizionatamente il prossimo, senza  distinzioni di razze, religioni o inclinazioni sessuali. La sua figura  attraversa la storia in modo dolce, richiama una saggezza antica che non  esiste più, grazie a un modo garbato e fluente nell’affrontare una vita sempre più frenetica e materialista.
La direzione fatta prendere al film da Richard Glatzer e Wash  Westmoreland è rivolta verso una sfumatura leggera e coinvolgente che  avrebbe avuto la sua compiutezza in un maggiore coraggio nel gestire i  sottotemi legati allo sfruttamento edilizio, all’intolleranza razziale e  alla religione.  Carlos per esempio, cugino di “Santa” Magdalena, non ha una precisa  identità sessuale. Pertanto il suo approccio nei confronti della coppia  dei vicini è abbastanza ambiguo nel suo evolversi. Una volta di più la gayetudine viene vissuta in modo represso e complicato, e la punizione, per chi cerca di manifestarla in qualche modo, è dietro l’angolo…
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