Regia di Bennett Miller vedi scheda film
Il film narra la nascita di un libro appunto a sangue freddo raccontando tutte le difficoltà e i sentimenti vissuti dal suo autore. La profondità di Capote coinvolge lo spettatore portandogli dentro un magone per tutto il film. Due persone all' estremo: Capote da una parte e l' omicida dall' altra, sembrano non avere nulla in comune. Eppure un filo sottilissimo li lega indissolubilmente: l' abbandono da parte dei loro genitori. Chi reagisce con il genio e la profondità interiore chi invece ribellandosi alla società fino ad arrivare all' omicidio per 50 dollari. In ogni caso è sempre una faccia della stessa medaglia. Rendersi conto di non dare alle persone solo perchè a te non è stato dato nulla porta il vuoto nel proprio intimo. Sfruttare i sentimenti di persone, vittime o carnefici che siano, per poter completare le proprie opere non può certamente gratificare. Infatti a Capote questo non sfugge e nonostante il suo libro diventi una pietra miliare della letteratura, lui cade nel vuoto personale. Non finirà più un libro e troverà la morte per alcolismo. Forse un modo per sfuggire dalla sua angoscia interiore. L' epitaffio al termine del film è molto esplicativo :"Si versano più lacrime per le preghiere esaudite che per quelle non esaudite". Questo angosciava Capote ho avuto ciò che volevo ma non ho pensato alle conseguenze sulle persone. IL film in se però pecca di una certa lentezza che non collima con lo spirito stesso della vicenda. Non un errore certo ma una voglia forse di piacersi troppo. Il vanitoso molte volte annoia. Tuttavia il film merita un bel 8. Sicuramente da vedere.
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