Regia di George A. Romero vedi scheda film
Dopo una lunga pausa di inattività Romero ritorna sul genere che ne ha decretato il successo. Le aspettative,non lo nascondo, erano alte. In fondo stiamo parlando di un Maestro,mica di qualche registucolo al servizio delle major come ormai sempre più spesso accade. Ma quest'ultimo suo lavoro,ahimè,è un buco nell'acqua. Tralasciando infatti l'apprezzabile messaggio politico ciò che maggiormente delude è la trama. Questa si risolve infatti in una sceneggiatura scontata,esile,telefonata priva di qualsivoglia tensione e/o paura. Gli eventi si susseguono purtroppo con una prevedibilità disarmante e le scene non fanno che richiamare i luoghi comuni di un genere che a questo punto necessita di un urgente rinnovamento. Certo non è tutto da buttare,infatti alcuni dialoghi sono apprezzabili e alcune istantanee fanno respirare un aria di "cinema del tempo che fu",ma è troppo poco per una pellicola che si attendeva ansiosamente da 20 anni.
Per non parlare degli "attacchi degli zombi" che,se nei film precedenti creavano una palpabile tensione,in questo film suscitano più ilarità che vera paura.
Amarezza anche sul fronte caratterizzazione dei personaggi.
Se il protagonista se la cava dignitosamente gli altri o fanno il verso a se stessi (Leguizamo quando smetterà di fare il bulletto portoricano?) o sono al limite della decenza (la Argento è sempre pericolosamente sotto il livello di guardia).
Di gran classe invece le scenografie di matrice "carpenteriana" e il make-up del sempre ottimo Savini. Promossa anche la regia di Romero che però non riesce a tenere in piedi una baracca senza solide fondamenta. E visto il finale la domande che sorge spontanea è:a quando il sequel?
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