Regia di Jean Delannoy vedi scheda film
Tentativo di fondere in un unico film dramma e commedia, che però restano come una scarpa e uno zoccolo. Delannoy ha fatto di meglio.
È un filmetto gracile, che prosegue così come comincia, e non riesce a rinforzarsi. È una di quelle pellicole dove gli attori s'impegnano, il regista cerca di usare la fantasia, ma pur tuttavia ciò non basta. E perché? Beh, capire questo è il compito di chi analizza il film, e cercherò di farlo anch'io.
Uno dei problemi principali è, secondo me, l'intenzione di infondere un tono da commedia ad una vicenda che di per sé non lo richiederebbe, o dove è persino fuori luogo. Si può mostrare un po' di allegria e di ottimismo nei personaggi (specie la protagonista), ma questa è davvero troppo gioviale, spensierata e allegra rispetto alla sua situazione effettiva. I suoi duetti con il trafficone che la porta subito a letto appaiono inverosimili e teatrali. E certi siparietti umoristici con i membri della banda sono delle cantonate per l'economia del film.
In generale, probabilmente, è la sceneggiatura ad essere carente per i dialoghi, e per il tratteggio vago di personaggi che richiederebbero ben altro trattamento: l'ex-prostituta che cerca di cambiar vita, gli uomini profittatori, la figlia della prostituta che non lo è ancora, ma che ha già una mentalità di prostituzione...
Dai non molti film che ho visto di Jean Delannoy, mi pare un regista discontinuo e altalenante; credo avesse talento, ma ebbe anche la sfortuna di vedersi assegnate sceneggiature non sempre ben scritte; un po' come accade con molti attori, che in tal modo si sprecano o vengono sprecati.
In generale, è una pellicola che si lascia guardare, ma che ci fa languire per tutto il tempo, e desiderare un cambio ad una marcia, che però non arriva mai.
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