Trama
Monkey lavora dietro le quinte di una compagnia teatrale. I giorni passano uguali, in una Taipei che si muove veloce e indifferente, mentre lei resta sospesa nel vuoto.
Dal 2020, anno in cui il suo compagno Leo si è tolto la vita dopo essere tornato nella città natale, nulla è più stato lo stesso. L’assenza di Leo diventa presenza ingombrante, ferita che non smette di pulsare. Monkey cerca conforto, condivide il suo dolore, ma trova solo frasi vuote: “Dovresti essere grata, sei già fortunata”. In questo labirinto di solitudine e invisibilità, si apre il ritratto di una generazione in cerca di senso, oppressa da aspettative sociali e disincanto.
«C’è stato un momento in cui la mia città mi è sembrata irriconoscibile», spiega il regista. «Perfino gli amici più cari apparivano distanti. Ho iniziato a filmare per fermare quella sensazione, prima che svanisse. Questo film è nato così: da uno sguardo malinconico e meravigliato sul mondo, come se tutto potesse svanire da un momento all’altro».
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