Trama
Amir, giovane uomo a Teheran, si trova sospeso davanti a una scelta che sembra inevitabile ma che non ha ancora davvero compiuto: partire per raggiungere Tara, la fidanzata che ora vive in Italia, o restare nella città che ancora lo trattiene. Attorno a lui si intrecciano amicizie, ricordi e la presenza silenziosa di una bicicletta, unico oggetto che Amir non vuole abbandonare e simbolo della sua esistenza in equilibrio precario. Ma quella relazione custodisce anche un trauma: anni prima, proprio per seguirla, Amir rinunciò a un viaggio familiare che si concluse in tragedia.
Con Inside Amir, Amir Azizi costruisce una meditazione intima e sospesa sul confine tra il rimanere e l’andarsene, sulla distanza emotiva che separa i legami da ciò che resta irrisolto. Evitando i codici della narrazione spettacolare e il rumore della drammaticità, il film esplora la poesia della vita ordinaria, i ritmi soffusi della città e le trasformazioni impercettibili dei corpi e degli spazi. Non una riflessione politica o sociologica sulla migrazione, ma il ritratto universale di un giovane che cerca di rimanere a galla, osservato con uno sguardo paziente, onesto e privo di giudizio.
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