Regia di Morteza Ahmadvand, Firouzeh Khosrovani vedi scheda film
82ma MOSTRA INTERNAZIONALE D'ARTE CINEMATOGRAFICA DI VENEZIA 2025 - GIORNATE DEGLI AUTORI
Un'esule iraniana negli Stati Uniti, che i genitori fecero espatriare clandestinamente all'epoca della Rivoluzione del '79 per timore che venisse arrestata, fa installare un sistema di videosorveglianza in ogni stanza della casa in cui è cresciuta, per tenere d'occhio a distanza il padre e la madre ormai anziani e malati.
Nonostante questo espediente, l'esule Maryam smarrisce i legami con i luoghi del suo passato, come la casa della sua infanzia, ed è costretta ad assistere tramite i video al commiato dalla vita dei genitori che inesorabilmente invecchiano mentre lei è lontanissima da loro, e le immagini delle telecamere, con la possibilità di controllare continuamente i video in diretta, non possono però certamente sopperire alla mancanza di un contatto in prima persona.
Un piccolo film fatto solo immagini di videocamere in diretta e di qualche filmato d'archivio, dalla voce narrante della protagonista Maryam e da quella, che ogni tanto le risponde, dello spirito della casa e della patria.
Questi pochi mezzi sono però più che sufficienti ai registi Morteza Ahmadvand e Firouzeh Khosrovani per toccare il cuore con uno struggente senso di perdita di nostalgia e stimolare una riflessione poetica e toccante sul trascorrere del tempo, sui legami recisi, sulla famiglia sulla vita e sulla morte, sul dolore dell'esilio dalla propria patria e della perdita dei legami più intimi.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta