Regia di Roland Emmerich vedi scheda film
Il cambiamento climatico è arrivato al punto di rottura e una nuova glaciazione sta per sconvolgere il nord del mondo.
The Day After Tomorrow. L'alba del giorno dopo (2004): scena
Roland Emmerich dirige un nuovo film apocalittico riprendendo molti punti del suo precedente Independence Day (gli Stati Uniti in pericolo, diversi filoni narrativi che convergono, città e simboli degli States spazzati via, presidenti dal volto umano e via discorrendo), ma a differenza del film precedente evita molti inciampi e le azzecca quasi tutte.
A cominciare da una sceneggiatura non certo solidissima (è stato inserito tra i 10 film più scientificamente inaccurati di sempre, ma non è certo quello che si chiede a film di questo tipo), ma senza cali narrativi, con pochi rallentamenti ben dosati e funzionali al racconto (il rapporto tra i ragazzi nella biblioteca, la fratellanza tra gli scienziati inglesi di fronte all'inevitabilità della morte) in mezzo a scene d'azione molto riuscite, che ancora adesso sorprendono a livello di effetti speciali (proponendo distruzioni di ogni sorta: ci sono tornadi, disastri aerei, inondazioni, grandinate, gelate fulminanti..) e con intuizioni visive ben strutturate (come l'inondazione di New York con la nave che scorre tra i grattacieli, o l'arrivo della gelata, che non può non anticipare certe dinamiche visive di Frozen); riesce persino a concedersi accenni di satira politica come nel geniale ribaltamento dei rapporti di forza sul confine messicano.
The Day After Tomorrow. L'alba del giorno dopo (2004): scena
Anche il cast è ben strutturato e aiuta a mantenere l'attenzione sulla trama senza farci distrarre dalla verosimiglianza (Dennis Quaid riesce a non farci pensare a quanto sia inutile a livello pratico tutto il suo viaggio al nord alla ricerca del figlio).
The Day After Tomorrow. L'alba del giorno dopo (2004): scena
A conti fatti un buon film d'azione, probabilmente uno dei migliori nella categoria dei film catastrofici.
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