Regia di Paolo Villaggio, Neri Parenti vedi scheda film
Giungono gli anni '80; in anni di tensioni, interne ed esterne alla nazione, i lavoratori italiani, comprendendone l'importanza, hanno imparato ad applicarsi con dedizione. Ma non nella "Megaditta", ove passano il tempo coltivando hobbies ed interessi personali, in attesa dell'ora di uscita, in coincidenza della quale avviene una vera e propria fuga, alla quale prende parte anche il nostro povero Fantozzi, a volte non senza danni ! Terzo episodio dedicato alle disavventure del ragioniere interpretato da Paolo Villaggio, più sfortunato che mai. La regìa giunge nelle mani di Neri Parenti, il quale trova già pronta buona parte del lavoro. Il personaggio di Fantozzi, il "perdente di professione" della società del suo tempo, è stato perfettamente caratterizzato nei prequel. La struttura del racconto rimane identica a quella utilizzata negli stessi; è diviso in vari episodi, accompagnati dalla ormai nota voce narrante e legati tra loro. Rimangono impressi quello che vede i dipendenti della "Megaditta" alle prese con il superiore Visconte Cobram (Paul Muller), mediocre ciclista in gioventù e in seguito, raggiunta una consolidata posizione di potere, millantatore di grande esperienza in tale disciplina e promotore di essa tra i "sottoposti", costretti ad estenuanti allenamenti e ad una micidiale competizione, la quale, si conclude, per alcuni di essi all'interno della famigerata trattoria "Al Curvone"; notevole anche l'episodio della "sbandata" della moglie del protatonista, la signora Pina - per l'occasione, interpretata da una Milena Vukotic resa adeguatamente sciatta - per Cecco (Diego Abatantuono), terrificante figlio del fornaio di quartiere, un vero e proprio cialtrone che non perde l'occasione, quando il protagonista lo affronta per chiedergli conto dell'infatuazione della consorte ("Dei conti se ne occupa mio zio Andunello ...!"), di umiliarlo. Ma Fantozzi è comunque felice, poichè comprende che il suo rapporto coniugale è salvo. Tornano in scena con Paolo Villaggio, Gigi Reder (Filini), Giuseppe Anatrelli (Calboni), Plinio Fernando (Mariangela); assente il personaggio della signorina Silvani. Il film è divertente; senz'altro piacerà a chi apprezza il personaggio ed ha avuto modo di conoscerlo nei prequel. Ma non aggiunge alcunchè di nuovo, in particolare sotto l'aspetto della critica sociale, per la quale si rinvia ai più volte citati episodi precedenti. Una, seppur gradevole, routine.
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