Regia di Alessandro Aronadio vedi scheda film
Per te (2025): locandina
AL CINEMA
Ci sono storie che, pur meritevoli di rispetto e di attenzione, avvalorata dalla circostanza di essere realmente occorse ed aver fatto emergere comportamenti, attitudini, propensioni e slancio disinteressato verso verso una persona cara, o, a maggior ragione, verso terzi, si rivelano successivamente, qualora raccontati e rielaborati col corretto e spesso smaliziato "touch" dal mezzo cinematografico, come qualcosa di molto simile ad un ricatto sfrontato che punta a provocare emozioni comprensibili, ma pur sempre di superficie.
Ne deriva sul pubblico un diffondersi dilagante di immediati e contagiosi sentimenti di suggestionata empatia, di commossa commiserazione, di pur sincera tenerezza, a loro volta veicoli utili ad influenzare, in modalità distorta, se non addirittura edulcorata, sentimenti anche di ammirazione che è legittimo provare per individui sensibili e maturi come il bimbo protagonista della drammatica vicenda di questo film.
Poi questo baluardo difensivo costruito sottolineando scaltramente che la storia che verrà rappresentata è "tratta da una vicenda realmente accaduta", ed ostentando magari pure, con cocciuta coerenza nel finale, dopo fiumi di lacrime telecomandate, anche i frammenti video di ciò che è accaduto realmente ai veri protagonisti, è ormai nulla di meno che una vera e propria strategia di marketing che risulta, almeno ancora a qualcuno, fastidiosa, sin tendenziosa.
Per te (2025): Javier Francesco Leoni, Edoardo Leo
Per te (2025): Javier Francesco Leoni, Edoardo Leo
La drammatica vicenda al centro del film diretto da Alessandro Aronadio, vede Edoardo Leo impegnato nel ruolo di Paolo, uomo ancor giovane, che scopre, da alcuni indizi e piccoli incidenti, di essere soggetto ad una forma precoce di Alzheimer rapidamente degenerante.
Per fortuna egli non è un uomo solo, ma anzi circondato dall'affetto della moglie Michela (Teresa Saponangelo) e del figlio Mattia (Javier Francesco Leoni).
Tra questi ultimi due, in particolare, si instaura un rapporto più profondo ed intenso rispetto a prima, riuscendo il malato a descrivere e a far comprendere con umanità e tenera schiettezza pratica al bimbo, come il suo genitore si ritroverà velocemente ad essere l'individuo poco ricettivo e sempre meno presente con cui il giovane avrà a che fare di lì a poco.
La circostanza quindi fa sì che il rapporto padre/figlio maturi in qualcosa di decisamente più consapevole, unendo i due in un rapporto che è costretto ad accelerare i tempi col regredire dello stato di lucidità del genitore, e la necessità che il figlio accudisca e supplisca un padre sempre meno cosciente delle proprie azioni. "Per te", tratto dalla storia di Mattia Piccoli, bambino nominato dal Presidente della Repubblica Mattarella col titolo di Alfiere della Repubblica nel 2021 proprio per “l’amore e la cura con cui segue quotidianamente la malattia del padre” e, di conseguenza, dal romanzo Un tempo piccolo. Continuare a essere famiglia con l’Alzheimer precoce di Serenella Antoniazzi, finisce per ispirare comprensibile tenerezza e un sentimento di commozione che finisce per fagocitare l'intera operazione, disintegrando ogni altra eventuale potenzialità dell'opera, comunque troppo in ostaggio della vicenda da cui è tratta.
Per te (2025): Edoardo Leo
Per te (2025): Javier Francesco Leoni, Edoardo Leo
Se Edoardo Leo si presta al gioco della regressione veloce con la solita disincantata verve da interprete navigato, che nei momenti più drammatici verso la fine del film lo porta ad assomigliare più ad un alcolizzato, che ad un malato terminale di L'Alzheimer, il piccolo Javier Francesco Leoni risulta molto empatico e gradevole.
Ma se "Per te" ha un vero merito, quello è certamente di saper evidenziare la bravura di un attore sempre troppo relegato in ruoli da comprimario, ma quasi sempre straordinario: Giorgio Montanini, qui nei panni del fratello bisbetico del malato protagonista, è davvero eccezionale, e conferisce al suo personaggio, sulla carta forse un po' caricaturale, una verve da applauso, grazia a quella sua disincantata soave indolenza che lo rende un personaggio davvero eccezionale.
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