Regia di Gianfranco Rosi vedi scheda film
Sotto le nuvole (2025): locandina
VENEZIA 82 - CONCORSO: PREMIO SPECIALE DELLA GIURIA
A volo d'uccello, in modo suggestivo, la ripresa del regista cattura ciò che si annida sotto le nuvole di un golfo napoletano tanto suggestivo, quanto tormentato, non solo sismicamente.
Tra il grande bacino portuale e un maestoso Vesuvio, la terra non sta mai veramente ferma, ma trema, come dimostrano in modo perenne le fumarole dei Campi Flegrei, che attestano che qualcosa sotto la pentola bolle sempre.
Napoli racchiude uno scrigno di tesori e testimonianze che ancora oggi riesce a stupire: memorie del sottosuolo, in un percorso urbano convulso, caotico, dove in superficie scorazzano i turisti, gioioso e ottimisti, mentre nel, sottosuolo si muovono studiosi, archeologi, impegnati attraverso lo scavo a riscoprire un passato ormai dimenticato.
Sotto le nuvole (2025): scena
Sotto le nuvole (2025): scena
Dal profondo poi si arriva ai musei, attraverso l'opera certosina ed appassionata di chi cerca di dare ancora vita, forma e senso compiuto, a statue, frammenti, rovine. Il panorama più suggestivo si cattura attraverso la circumvesuviana, che regala scorci mozzafiato, mentre la macchina del regista si sofferma su particolari suggestivi, come il trotto di cavalli sa corsa impegnati in duri allenamenti.
Il cinema di Rosi vive di suggestioni che catturano, anche se il bravissimo documentarista non riesce, o proprio non vuole più probabilmente, conferire un senso logico narrativo allo sguardo che vola libero.
Ecco allora un maestro anziano che si diletta nell'ormai abbondante tempo libero ad istruire ragazzi nel doposcuola, i vigili del fuoco del pronto intervento che assicurano gli abitanti dallo spavento dell'ultima scossa di terremoto avvertita, e le forze dell’ordine inseguono incalliti tombaroli dentro cunicoli che paiono scorciatoie per l'inferno.
Sotto le nuvole (2025): scena
Sotto le nuvole (2025): scena
E poi ancora un cargo siriano viene intercettato presso il porto di Torre Annunziata, impegnato a scaricare il grano ucraino.
Le suggestioni non mancano in Sotto le nuvole.
Il disordine espositivo regna sovrano, e si conferma un carattere distintivo dell'autore, che tuttavia insiste qua e là mettendo in bocca dei vari personaggi colti e filmati, i suoi dialoghi anche godibili e forti di momenti spiritosi, ma a conti fatti forzati, e che è davvero difficile pensare siano frutto di pura autenticità di ripresa, e non più realisticamente il risultato di una bozza narrativa concordata per l'occasione.
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