Regia di Martin Jauvat vedi scheda film
Baise-en-ville (2025): Martin Jauvat
FESTIVAL DI CANNES 78 - QUINZAINE DES CINÉASTES
Uno tra i paradossi moderni più clamorosi sta nel fatto che, per trovare lavoro, è oggi quasi sempre richiesta la patente di guida.
Ma per poterla acquisire, occorrono finanze sempre più esose che, senza un lavoro, risulta assai difficile poter recuperare.
Questa frustrazione incombe anche sul venticinquenne soprannominato Sprite, da tempo alla ricerca disperata di un lavoro.
Vivendo in un sobborgo carino, ma poco servito da mezzi pubblici, Sprite si ritrova in grande difficoltà nel raggiungere il lavoro ambulante a tarda notte, per raggiungere il suo capo per ripulire ville e appartamenti dopo feste e bagordi organizzati in quei luoghi. Potendo contare sui consigli bizzarri, ma concreti, della sua tenace ed isterica istruttrice di guida, il ragazzo si iscrive, non senza perplessità, ad un'app creata per sedurre le giovani donne che vivono vicino al suo posto di lavoro.
Baise-en-ville (2025): Martin Jauvat, Emmanuelle Bercot
L'unico, tutt'altro che trascurabile problema è che Sprite non è esattamente un seduttore, quanto piuttosto il tipico nerd.
Ne scaturiranno gaffes e colpi di scena spesso divertenti.
Da giovane cineasta autodidatta, il trentenne Martin Jauvat della cittadina di Chelles, prosegue la sua avventura in parte autobiografica, o almeno idealmente tale, sondando le tensioni, i disagi, le difficoltà, ma anche gli entusiasmo giovanili di ragazzi di provincia che si ritrovano catapultati in una realtà concreta con cui non riescono ad interagire molto facilmente, se non scendendo a compromessi e dando luogo a soluzioni estrose e piene di fantasia, in grado di colorare vite generalmente afflitte o almeno compromesse dalla routine e dallo stress, e trasformandolo in qualcosa di più piacevole ed allettante.
Baise-en-ville (2025): Martin Jauvat
Bravo e simpatico anche come attore, Jauvat si contornato di attori spesso noti e carismatici, come la scatenata attrice e regista Emmanuelle Bercot, esilarante istruttrice di guida esagitata e tenace, o il Premio Oscar Michel Hazanavicious, nel ruolo dell'accomodante padre del protagonista.
Il film commedia, colorato e naif, funziona e risulta gradevole, non senza prendersi la briga di far riflettere su tematiche assai attuali e comuni come lo stress quotidiano e il complesso dell'adulto mancato che affligge molta parte della gioventù all'atto di affacciarsi verso il lato pratico dell'esistenza.
Il titolo del film si riferisce alla eccentrica borsetta a tracolla che prima l'istruttrice regala a Sprite in segno di fiducia, e poi a quella, più seriosa ed in vera pelle, che il giovane riceve poco dopo dal padre, a suggello di una età adulta ormai ufficialmente conclamata, almeno anagraficamente.
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