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Imago

Regia di Déni Oumar Pitsaev vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Imago

di alan smithee
7 stelle

locandina

Imago (2025): locandina

FESTIVAL DI CANNES 78 - SEMAINE CRITIQUE - Prix French Touch du Jury Déni è un quarantenne di origine cecena, che fa ritorno nella vicina Georgia, terra in cui fu esiliato assieme alla sua famiglia, da cui si è separato da diverso tempo.

Nel tornare alle proprie radici, acquista un piccolo appezzamento di terra in una valle isolata della Georgia, proprio al confine con la originaria Cecenia.

Nel far un veloce sopralluogo assieme ad alcuni suoi parenti, che non distante stanno costruendo una nuova grande casa per poter vivere più a loro agio in presenza di una famiglia che aumenta, Deni arriva con un progetto di una ipotetica casa che verrebbe incontro alle sue esigenze ed ipocondrie: sbigottito, I parenti si accorgono che si tratta di una sorta di palafitte, che permetta al proprietario di godere di una bella vista sulla valle, ma di essere nello stesso tempo isolato dal pericolo di animali selvatici.

Déni Oumar Pitsaev

Imago (2025): Déni Oumar Pitsaev

scena

Imago (2025): scena

Un altra ipocondriaco è quella degli insetti, e a questo proposito entra in scena il titolo Imago, che si riferisce al mancato svuppo di alcuni tipo di larva che, non potendo assurgere ad una fase vitale successiva, sono condannati a vivere come larva tutta la loro esistenza. Una metafora che forse lo stesso Déni sente amaramente vicina al proprio essere esule in territorio natio, o quantomeno vivere sentendosi tale, in un contesto locale un po' tanto ottusa ente tradizionalista, al punto da desiderare solo una cosa al suo riguardo: che riesca a trovare una donna per potersi sposare e metter su famiglia. È un documentario interessante questo Imago, riflessione assai personale del regista Déni Omar Pitsaev che fa ricorso ad una certa pacata ironia per rappresentare l'evenienza non certo piacevole di sentirsi estraneo a casa propria, entro i limiti spesso soverchianti di una società molto poco avvezza ad aprirsi verso concetti ed idee che esulano da ciò che detta la tradizione e la religione locale.

Déni Oumar Pitsaev

Imago (2025): Déni Oumar Pitsaev

Il confronto generazionale avviene attraverso uno scambio di confidenze che raggiunge il suo picco più intenso nell'occasione del sincero dialogo padre e figlio nel mezzo di un bosco attorno alla casa paterna, ove si consuma la presa di coscienza, da parte di entrambi i discorrenti, di una impossibile omogeneità di vedute attorno a concetti sociali ed esistenziali, frutto ciascuno di esperienze di vita diametralmente opposte, da cui appare assai difficile poter assurgere a punti di contatto utili a stabilire una affinità di pensiero.

Il tutto con quella cordiale compostezza che dovrebbe sempre caratterizzare il confronto tra culture e punti di vista lontani e poco convergenti.

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