Trama
Presentato a Cannes 2025, il film Bono: Stories of Surrender è un documentario intimo e coinvolgente che porta sullo schermo una versione inedita dello spettacolo teatrale Stories of Surrender: An Evening of Words, Music and Some Mischief…, messo in scena da Bono nel 2022 durante un tour mondiale molto limitato.
Registrato tra sale prestigiose come il Beacon Theatre di New York e il Grand Rex di Parigi, il film Bono: Stories of Surrender documenta un percorso artistico e personale in cui il celebre frontman degli U2 si racconta al pubblico, alternando parole, canzoni e momenti di ironia.
Attraverso immagini esclusive e un montaggio che restituisce il carattere teatrale e poetico dello spettacolo, Bono rivive i passaggi più significativi della sua autobiografia Surrender. Racconta la sua infanzia segnata dalla morte prematura della madre, il rapporto con la fede, l’amicizia che lo lega da sempre ai compagni della band, e l’amore per la moglie Ali, che descrive come la luce della sua esistenza. In parallelo, interpreta molte delle canzoni che hanno segnato la storia degli U2 e la sua stessa vita, come Sunday Bloody Sunday, With or Without You e One.
Andrew Dominik, regista di film come Blonde e L’assassinio di Jesse James per mano del codardo Robert Ford, firma con Bono: Stories of Surrender un omaggio visivo e narrativo a una delle icone più influenti della musica contemporanea. Lontano dai grandi stadi, Dominik immortala Bono in un contesto intimo, costruendo un documentario che è al tempo stesso ritratto personale e performance artistica.
Bono: Stories of Surrender esplora i molteplici volti dell’artista irlandese, offrendo uno sguardo profondo e umano sul suo percorso di vita. Al centro del documentario c’è la memoria, intesa come ricostruzione di sé attraverso il racconto. La musica diventa il filo conduttore che unisce momenti di gioia, dolore, lotta e spiritualità.
Il film Bono: Stories of Surrender riflette anche sulla fama e sulla responsabilità pubblica, mostrando come l’impegno civile e il racconto personale possano coesistere. Attraverso uno spettacolo a metà tra il concerto e il monologo teatrale, Bono si mette a nudo e invita lo spettatore a un viaggio emotivo, sincero e universale.
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