Regia di Riccardo Milani vedi scheda film
Milani che apre la 20° edizione del Rome Film Fest, chi l’avrebbe mai detto, e infatti, avremmo preferito non dirlo.
ROME FILM FEST 20° EDIZIONE
La vita va così (2025): locandina
Tratto da una storia vera ma tirato oltremodo per le lunghe, la vicenda di un ostinato pastore sardo che si rifiuta categoricamente di vendere il proprio terreno, a due passi da una spiaggia da fiaba, ad un gruppo immobiliare milanese che vorrebbe tirare su un mega resort di lusso. Per quanto meritevole di lode, la storia si incaglia sul tempo che passa e sui continui rifiuti del proprietario anche verso offerte sempre più alte; il contadino, coi suoi pomodori e le sue vacche, rimane anche simpatico, di dubbia riuscita le figure di contorno, a cominciare da Virginia Raffaele, la figlia, figura bidimensionale e anonima con camminata ciondolante che acquista vigore giusto in un breve, sporadico sfogo verso gli operai che stanno scavando attorno alla proprietà, Baglio improbabile capo dei lavori, costretto per dieci anni a risiedere nel paesino a presentare una nuova offerta più meno a cadenza annuale, Abatantuono ormai abituale nelle vesti dell’imprenditore di turno, burbero giusto all’apparenza, Geppi Cucciari che appare misteriosa a metà film ad imprimere un tono intrigante alla pellicola, e bene o male tutto il resto del paese, in chiave pseudo parodistica, ma tutti incartati in un loop che finisce solo per stancare nonostante le buone intenzioni che vorrebbero salvaguardare interessi e futuro di zone dove lavoro e futuro restano spesso chimere irrisolte.
Un’etica buonista che tracima fino alla stucchevolezza. Sui titoli di coda, poi, stendo un velo pietosissimo.
Suggerirei a Milani di rientrare prima possibile in tangenziale.
La vita va così (2025): Virginia Raffaele
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