Regia di Danny Philippou, Michael Philippou vedi scheda film
Dopo il già scadente Talk To Me, i gemelli australiani scivolano di nuovo, impelagandosi in un’operazione che mostra presto la corda. Prima ancora d’ogni altra considerazione, è d’uopo sottolineare come il limite più grande del film risieda nel fatto che dopo un quarto d’ora s’è già capito tutto.
La prevedibilità regna sovrana e perciò – nonostante un all’inizio interessante, per quanto sprecato, tentativo di costruzione d’atmosfera – Bring Her Back finisce inevitabilmente per lasciare abbastanza indifferenti (salvo, ad esser magnanimi, per una fulminea “sortita notturna” ai danni della ipovedente Piper).
Bring Her Back - Torna da me (2025): Jonah Wren Phillips
Tante scene al massimo possono suscitare un poco di ribrezzo ma di certo non inquietudine (vedi quelle insistite - un poco compiaciute? - con Ollie-Connor porello che s'è magna perfino er tavolo), mentre quei due-tre momenti riusciti sono annegati in una sbrodolata poltiglia tirata troppo per le lunghe in fase di “cottura”.
La componente sovrannaturale fa ridere, come quasi sempre accade, ma ciononostante sul personaggio del ragazzino, Connor, si focalizza sovente quel poco di reale suspense che di tanto in tanto rialza la testolina (evidenziando la citata capacità di creazione dell’atmosfera che però s’infrange puntualmente il minuto dopo in una qualche idiozia fatta o detta o nell’ennesima facile scappatoia narrativa, spesso di tendenza sentimentalotta indirizzo latte alle ginocchia, oppure forzata
[SPOILER: come s’evince dal fatto che quando finalmente – e ce ne mette – il prode fratellone si decide a contattare qualcuno viene seguito solo da un’assistenza sociale e non dalla polizia, con ovvie tragiche conseguenze; oppure dal caso di Piper che si fida con sin troppa facilità di una che conosce appena e le racconta le peggio cose sul fratello; mentre nella parte finale d’un tratto mi rinsavisce dimostrando non poca perspicacia e fuggendo prontamente rifugiandosi in bagno]
FINE SPOILER).
Bring Her Back - Torna da me (2025): Sora Wong, Billy Barratt
A parte l’inverosimiglianza della trama e la conveniente caratterizzazione di certe psicologie, ad essere inverosimile è anche la madre affidataria, Laura, che fisicamente soltanto con molta, molta fatica può arrivare a rappresentare una minaccia per la stessa Piper e non a caso nella scena nella piscina la cosa si fa quasi comica (ha grosse difficoltà a procedere ehm, diciamo, nelle operazioni) e gli autori “se la cavano” con il facile espediente di quel «Mamma» proferito a denti stretti.
Qualsivoglia eventuale messaggio si smarrisce rapidamente, lasciando abbastanza il tempo che trova e alla fine della fiera rimane un filmetto come tanti, che per quanto non osceno come certe perle dell’horror più demente (soprattutto perché diretto con un minimo di cognizione), risulta comunque stra-visto, prevedibilissimo e dimenticabilissimo.
Bring Her Back - Torna da me (2025): Sora Wong, Billy Barratt
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