Regia di Danny Philippou, Michael Philippou vedi scheda film
Invece di affidarsi a salti spaventosi a buon mercato, il film costruisce la tensione attraverso l'atmosfera e delle sequenze sapientemente inquietanti. È girato magnificamente, spesso genuinamente disturbante, e le interpretazioni sono di tutti sono buone.Vale sicuramente la pena vederlo poiché
Ti fa provare innanzitutto una connessione emotiva con i personaggi cosa rara nel cinema di oggi, e ogni interprete, compresa la madre affidataria dei servizi sociali più spaventosa e terrificante della Mrs.Brückner/Daria Nicolodi, di "Phenomena". Tuttavia, il finale ti lascia come della voglia di saperne di più. Capisco la narrazione visiva così precipuamente ellitticadei Philippou e dei videoclip da cui provengono, come che alcune cose è sempre meglio non dirle, ma con questo film in particolare si aveva forse bisogno di un pò più di spiegazioni.
In quanto avrebbe potuto davvero costruire una bella storia con gli elementi del culto e dell'antica entità demoniaca russa, ma invece questo aspetto viene praticamente trascurato. Lasciano invece un pò perplessità le videocassette con i riti spiritistici di esorcismo e resurrezione dei macilenti cadaveri, spaventose, ben realizzate per trucco e costruzione del suono, disturbo artefatto dei nastri etc., ma già viste molte volte in quanto pienamente rientranti nel filone usurato del "found footage". Forse sarebbe stato interessante sapere come Laura le ha acquisite.
Fratellastro e sorellastra ipovedente Andy e Piper, sono buoni protagonisti e si vede davvero che si vogliono bene nonostante tutto il dolore che hanno provato.
Laura è una protagonista malvagia, folle e estremamente pericolosa, resa cosi da un immenso dolore, con le sue motivazioni e a tratti questo ti fa sicuramente provare della immedesimazione.
Nel complesso la visione la merita, non è certo per i deboli di stomaco, tante sono le sequenze costruite e pensate in anni, per scioccare lo spettatore con coltelli da cucina masticati fino a staccare i denti, cannibalismo autofago a divorarsi gli stessi muscoli e tendini dell' avambraccio e delle mani, molte altre splatterate che potevano anche essere un poco limate, ma non così e nel segno dei film di successo come "Oddity" e "Hereditary" di Ari Aster. È cupo, tetro e deprimente, con una splendida pennellata visiva costante sull'obiettivo. I fratelli Philippou sono tecnicamente brillanti e lo danno in continuazione a vedere, auspicando che in futuro non si dedichino ad altre cose che magari li riescono meno bene.
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