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Le inibizioni del dottor Gaudenzi, vedovo, col complesso della buonanima

Regia di Gianni Grimaldi vedi scheda film

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La recensione su Le inibizioni del dottor Gaudenzi, vedovo, col complesso della buonanima

di orsotenerone
5 stelle

"Un film leggero con un’anima critica: quando la commedia dice più di quanto sembri"

 

Il film del 1971 diretto da Giovanni Grimaldi segna una fase di transizione nel panorama cinematografico italiano, anticipando quella corrente più audace e scollacciata che avrebbe dominato gli anni ’70. È l’anticamera dei film osé popolati da volti diventati poi iconici come Pippo Franco, Alvaro Vitali, Lino Banfi ed Edwige Fenech. Grimaldi, noto per le sue commedie con il duo Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, qui esplora un territorio più malizioso ma senza mai scivolare nell’eccesso gratuito.

Trama e Atmosfera

La sceneggiatura, firmata dallo stesso Grimaldi, vede protagonista un convincente Carlo Giuffrè, abile nel destreggiarsi tra ironia e satira sociale. Accanto a lui, un gruppo di attrici belle ma forse un po' stereotipate, che faticano a staccarsi dai canoni femminili dell’epoca. Tuttavia, il film mantiene un tono nostalgico e romantico, con una chiusura che strizza l’occhio alle commedie italiane degli anni ’60, evocando quel senso di ingenuità e leggerezza ormai in via di sparizione.

 

Non manca, però, una vena critica nei confronti di certe credenze popolari e istituzioni consolidate. Il film si prende gioco, con garbo ma con chiarezza, degli estremismi legati al malocchio e di alcune rigidità della Chiesa, offrendo una satira sottile che, pur senza calcare troppo la mano, invita lo spettatore a riflettere su superstizioni e ipocrisie.

 

Attori e Interpretazioni

Oltre a Giuffrè, spicca la presenza di Saro Urzì, noto per il suo ruolo nella saga di Don Camillo. Qui offre una prova brillante e divertente, dimostrando una volta di più la sua versatilità. Il cast nel complesso funziona, contribuendo a costruire un film godibile e disimpegnato, capace di intrattenere senza pretese.

Un Film di Relax

Grimaldi ci regala un’ora e mezza di evasione pura. Non siamo di fronte a un capolavoro, ma a un prodotto onesto, che guarda con affetto a un’Italia più semplice e forse più genuina. Ed è proprio questo sguardo retrospettivo, affettuoso e malinconico, che può ancora insegnarci qualcosa sul valore della leggerezza e sul piacere del vivere quotidiano.

Conclusione

Le inibizioni del dottor Gaudenzi è una piccola testimonianza di un’epoca in trasformazione, in cui la commedia si faceva specchio del cambiamento sociale. Un film che, con garbo e ironia, ci invita a sorridere di noi stessi e a riscoprire il gusto delle piccole cose.

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