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L'ultimo turno

Regia di Petra Biondina Volpe vedi scheda film

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Marco Poggi

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La recensione su L'ultimo turno

di Marco Poggi
7 stelle

In un non ben precisato ospedale svizzero-tedesco l'infermiera Floria deve, sempre, badare, assieme alle poche colleghe, ai pazienti che ci sono del suo reparto.

 In un non ben precisato ospedale svizzero-tedesco l'infermiera Floria (che nome, perché inizialmente avevo capito Gloria) deve, sempre, badare, assieme alle poche colleghe, ai pazienti che ci sono del suo reparto e la cosa è sfibrante, massacrante e per nulla semplice. Storia di una giornata qualsiasi, della non più così giovane eroina (ha persino una figlia, da un suo ex e vorrebbe passare svariati momenti con lei), ma forse è questa normalità e il fatto che la nostra non è perfetta, ma sbaglia, litiga, scambia, stressata, le medicine (brutta cosa la fretta!), a rendere il film interessante. Non male la trama del paziente ben poco paziente, che fugge dall'ospedale, perché stanco d'attendere invano i risultati dei suoi esami, ma anche i segmenti con la fumatrice, richiamata dalla nostra, perché va in giro nei corridoi portandosi appresso anche la propria bombola dell'ossigeno, e l'arrogante riccone, a cui la nostra infermiera getta fuori dalla finestra un orologio da polso costoso, perché perde la pazienza (lei sopporta di tutto, ma quando perde la pazienza, lo fa istintivamente). Allarmanti le scritte nei pannelli finali, dove ai scopre che, fra pochissimi anni, di infermieri negli ospedali ce ne saranno sempre di meno (anche di istituti ospedalieri). Molto brava la protagonista, con le sue fragilità e la sua umanità, che deve affrontare anche le morti improvvise di alcuni  malati e l'ira dei parenti che l'accusano d'aver fatto poco, per evitare la tragedia, quando, invece, è il contrario. Non mancano le litigate coi dottori, che se ne vanno dall'ospedale, apparentemente lasciando le cose a metà, perché tanto, per loro, c'è sempre un domani, anche se potrebbe significare la condanna per certi malati, che attendono risultati di test che forse non vedranno mai. Toccante la vecchia impaurita, con cui la nostra infermiera  accudisce con amire e si mette persino a cantare,  assieme a lei, e/o la malata terminale, che si è rassegnata al suo destino, cercando di ridere, nonostate tutto. Un buon film che dura 90 minuti, che lascia molti punti interrogativi, che non vengono risolti.  

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