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Tutto quello che resta di te

Regia di Cherien Dabis vedi scheda film

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La recensione su Tutto quello che resta di te

di alan smithee
6 stelle

locandina

Tutto quello che resta di te (2025): locandina

AL CINEMA

"Noi paghiamo il prezzo di ciò che è accaduto al vostro popolo".

Al centro del fitto racconto che vede impegnata, oltre che come attrice in un ruolo fondamentale, anche come regista la bella Cherien Dabis, non solo nota interprete, ma già produttrice e sceneggiatrice americana, di origini palestinesi, una storia di una stirpe perseguitata da eventi storici che la vedono soccombere.

L'epopea si snoda in tre atti temporali concatenati, raccontando, a partire dal 1948, le tribolate vicissitudini di una famiglia che si presenta come benestante ed istruita.

scena

Tutto quello che resta di te (2025): scena

Adam Bakri

Tutto quello che resta di te (2025): Adam Bakri

Assieme a lei, c'è la storia di una terra analizzata attraverso gli occhi di queste tre generazioni costantemente in lotta per la propria salvezza, per la salvaguardia della propria terra, in un contesto tribolato di un popolo errabondo e scacciato, umiliato, offeso. Tutto parte dalla fine: nel 1988 il vivace e curioso adolescente Noor, si introduce in una manifestazione mentre sta bighellonando tra i vicoli cittadini di Nablus e poco dopo viene ferito mortalmente mentre sono in corso i più fervente scontri con le autorità israeliane.

La disgrazia induce anni dopo la madre del ragazzo ucciso, ormai anziana, a raccontare ad un ragazzo che si capirà poi bene chi è, (ma direttamente anche allo spettatore) il contesto storico e familiare da cui è nato tutto quel conflitto epocale che ha reso esule e perseguitato il popolo martoriato della Cisgiordania, in Palestina.

scena

Tutto quello che resta di te (2025): scena

scena

Tutto quello che resta di te (2025): scena

La narrazione pertanto indietreggia sino a tornare nel 1948, quando il nonno di Noor, Sharif, viene costretto a lasciare la sua terra a Giaffa durante la Nakba.  Tocca poi arrivare al 1978, quando il padre di Noor, Salim (interpretato dal noto e valido attore Saleh Bakri, che Ben si conosce ed apprezza sin dai tempi de La banda di Era Kolirin, 2007, rivisto, tra gli altri, in Il tempo che cirimane di Elia Suleman, 2009, Salvo, di Piazza e Grassadonia, 2013, Il caftanoblu, di Maryam Touzani, 2022, vive l'umiliazione da parte di un minaccioso soldato israeliano in un campo profughi in Cisgiordania.

Un evento che segnerà profondamente la sua vita e quella del figlio, incrinando forse per sempre un rapporto magico che si era creato tra i due. 

scena

Tutto quello che resta di te (2025): scena

 

Cherien Dabis

Tutto quello che resta di te (2025): Cherien Dabis

Una cruciale scelta di donare gli organi del povero Noor da parte dei suoi riluttanti o troppo addolorati genitori, si ripercuote su una situazione di contrasto tra israeliani e palestinesi che oggi appare più viva e tragica del solito. Per quanto sin troppo didascalico e studiato per scuotere coscienze e commuovere, Tutto quello che resta di te utilizza la trinità rappresentata da un energico nonno, un padre riflessivo e saggio ed un figlio impulsivo, e l'eredità del trauma che ognuno di essi tramanda inevitabilmente al suo discendente, in una terra insanguinata, oggi più che mai, da un contrasto tra popoli, religioni e culture così forte, da restare come un problema persistente quanto impossibile da risolvere.

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