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The Things You Kill

Regia di Alireza Khatami vedi scheda film

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La recensione su The Things You Kill

di pazuzu
8 stelle

Un'esperienza sensoriale popolata da doppi e fantasmi nella quale la realtà incontra l'immaginazione, capace di cambiare pelle in corsa e più volte, che parte come un dramma psicologico, si sviluppa come un revenge movie familiare, per poi prendere la strada di una mistery story con elementi surreali che non possono non far pensare a David Lynch.

 

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Laureato negli Stati Uniti in letteratura comparata, Ali è tornato in Turchia per insegnare all'università. Vive con la veterinaria Hazar, che da lui vuole un figlio, ma da tempo le nasconde gli esiti degli esami fatti, che attestano la debolezza dei suoi spermatozoi. Non troppo distante da casa loro, abitano i suoi genitori: Ali ha un rapporto tanto tenero con l'anziana madre, costretta a muoversi con il deambulatore e da lui accudita per quanto da lei concesso, quanto freddo e conflittuale con il padre, che la lascia sola per ore, mentre a lui si rivolge con sdegno e saccenza. Non fa in tempo a meditare, con la moglie, di proporre alla madre di trasferirsi da loro, che giunge la notizia della sua morte, avvenuto a causa di un incidente domestico dai contorni incerti. Mentre cerca di far luce sulle circostanze che hanno portato al decesso, nei pressi di un campo incolto di proprietà della famiglia che vuol far tornare florido conosce Reza, un vagabondo solitario arrivato dal nulla con velleità da giardiniere, che vive come una versione di sé: con lui meditano di vendicare la madre nell'unico modo possibile.

 

 

Nel contesto di una società fortemente patriarcale ad ogni livello (la sterilità del protagonista è uno stigma che uccide la sua mascolinità, e per questo la nasconde), l'iraniano Alireza Khatami, che ambienta e gira in Turchia per evitare la mannaia della censura in patria, mette in immagini con The Things You Kill il tentativo di affrancamento di un figlio dall'eredità culturale respingente tramandatagli dal padre, che avviene però reagendo alla violenza con altrettanta violenza - essendo quello il codice - solo declinata in maniera diversa, difensiva, reattiva, laddove prima era un gesto aggressivo di comando. The Things You Kill è un'opera stratificata e multiforme, che inizia con un sogno e finisce con un incubo, un'esperienza sensoriale popolata da doppi e fantasmi nella quale la realtà incontra l'immaginazione, capace di cambiare pelle in corsa e più volte, che parte come un dramma psicologico, si sviluppa come un revenge movie familiare, per poi prendere la strada di una mistery story con elementi surreali che non possono non far pensare a David Lynch. Il tutto, con una coerenza narrativa pregevole e la forza di saper portare il discorso fino in fondo. Notevole.

 

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