Regia di Yorgos Lanthimos vedi scheda film
DIOMEDE LI VEDE E... LE CRITICHE DI DIOMEDE917: BUGONIA
Vuoi vedere che lo Yorgos Lanthimos che lavora su commissione è preferibile al Lanthimos nichilista che lavoro in coppia col suo fedele sceneggiatore Euthym?s Filippou?
Remake del film coreano del 2003 “Save the Green Planet” riscritto da Will Tracy lo sceneggiatore di un altro film che cucina a fuoco lento il genere umano ossia The Menù, nelle mani del regista greco si trasforma nell’ideale quarto capitolo di Kind of Kindness.
Una conclusiva favola morale che fin dal titolo “Bugonia” ci fa capire come Lanthimos abbia voluto personalizzare e donare ai suoi numerosi adepti che attendono i film del loro idolo come la parola del Messia (e purtroppo o per fortuna io faccio parte di questi).
Dal Greco, Bugonia è il termine che descrive il rito secondo cui le api potevano nascere dal corpo in decomposizione di un bue e riassume la perfetta metafora del film di Yorgos Lanthimos ossia la rinascita di una nuova vita grazie alla morte della vecchia.
Al grido di squadra che vince non si cambia, il regista greco antepone il vincitore di Cannes Jesse Plemons alla sua unica grande musa ispiratrice Emma Stone (vera grande novità rispetto al film originale che vedeva protagonista un uomo di potere quasi ad evidenziare che le cose in 20 anni stanno cambiando nel fronte sessismo)
Protagonista è il complottista Teddy che insieme al cugino ritardato Dan si sta preparando e soprattutto allenando a rapire Michelle la CEO dell’industria farmaceutica dove lui lavora come magazziniere e che lui crede provenire dal pianeta Andromeda con l’unico scopo di eliminare la razza umana.
E non è un caso che abbia deciso di ricoprire questo ruolo strategico nell’ambito farmaceutico (riprendendo le teorie tantissimo in voga anche durante il periodo Covid), approfittando del suo potere decisionale ha prima iniziato a far scomparire le api e poi gli esseri umani.
Teddy la crede responsabile delle condizioni di salute della madre che è ricoverata in un coma vigile proprio a spese dell’industria farmaceutica.
Teddy e Dan in realtà sono rimasti traumatizzati e segnati dall’egoismo e dalla violenza del genere umano che si è manifestato sotto forma di un padre assente, una madre tossica e un baby-sitter pedofilo che adesso è diventato il poliziotto che si occupa delle indagini sulla sparizione della CEO.
Bugonia è una sorta di balletto e gara di bravura tra i due attori che si sfidano a colpi di performance e dialoghi taglientissimi che tendono a confondere lo spettatore e fargli venire ogni tipo di dubbio. A un certo punto non sappiamo se quello che stiamo vedendo sia un trip mentale del protagonista raccontato in maniera psichedelica da Lanthimos oppure sotto sotto un fondo di verità ci può essere.
Come nel film precedente, Bugonia è un film che usa e abusa da un punto di vista fisico i suoi protagonisti.
Emma Stone viene totalmente rasata perché i capelli vengono considerati il veicolo di comunicazione con l’Imperatore di Andromeda, Teddy e Dan arrivano addirittura alla castrazione chimica per non cadere in qualsiasi tentazione che sia aliena o fortemente umana.
Dopo un inizio che volutamente vuole sparigliare le carte, Bugonia esplode in un delirio violentissimo dove mescola grottesco e lotta di classe sociale che un po’ ricorda anche il Triangle of Sadness di Ostlund fino ad arrivare ad un finale che è un autentico pugno allo stomaco firmato Yorgos Lanthimos che al tempo stesso ci lascia in pace con noi stessi nella speranza di un futuro migliore.
Perché tanto peggio di così…
Voto 7
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