Regia di Benoît Jacquot vedi scheda film
Il caso Belle Steiner (2024): locandina
AL CINEMA
I coniugi Pierre e Cléa, professore di matematica lui, e titolare di un negozio di ottica lei, in attesa di adottare un bimbo, ospitano la giovane tirocinante Belle, avvenente figlia di una cara amica di Cléa, impegnata in un master della durata di un anno nella stessa scuola ove insegna Pierre, intitolata, guarda caso, al celeberrimo romanziere Georges Simenon.
Una sera piovosa Cléa dà un passaggio a Belle, che dice di recarsi al cinema, mentre esce per raggiungere diversi amici ad un club.
Pierre decide invece di restare a casa, ritirandosi nel suo studio a correggere alcune valutazioni.
In realtà da tempo l'uomo è succube vojeurista delle apparizioni di una sua vicina esibizionista, che ama farsi spiare mentre sta nuda alla finestra. In tarda sera Belle pare rientrare a casa, tutta trafelata, ma Pierre la vede di sfuggita dal vetro del suo studio al piano terreno, senza badare troppo ai cenni che le fa la ragazza.
Il caso Belle Steiner (2024): Charlotte Gainsbourg, Guillaume Canet
Il caso Belle Steiner (2024): Guillaume Canet
La mattina seguente, Cléa fa una tragica scoperta, trovando la loro giovane ospite nuda e senza vita, distesa inerte nella sua camera.
Belle risulterà esser stata strangolata, ma priva di altri segni di violenza fisica o sessuale.
Le indagini si rivelano complesse ed alimentano la curiosità morbosa della stampa, invadente e molesta ogni limite.
Il comportamento remissivo ed inerte di Pierre, estraniato e quasi assente nei momenti dell'interrogatorio, finiscono per far accumulare sospetti attorno a lui, assorto, quasi rifugiato sempre più nei suoi calcoli ed incurante del fatto che dovrebbe almeno cercare di far trasparire un po' più di empatia nei confronti di un atroce delitto verso cui ostenta distacco, freddezza e quasi apatia. Il processo mediatico, superficiale ed istintivo, lo indicherà tra rotocalchi e pubblica opinione, come principale sospettato finendo presto vittima di malelingue e di crudeli, considerati misfatti.
Il caso Belle Steiner (2024): Charlotte Gainsbourg, Guillaume Canet
In seguito, pur senza riuscire a trovare un colpevole, Pierre, pur senza un vero alibi, verrà scagionato, ma nel suo intimo dimostrerà di non essere per nulla estraneo a provare gli stessi istinti che hanno condotto l'assassino al suo abominevole delitto.
Sarà davvero innocente come è risultato dal verdetto ufficiale?
Dov'è, qualora ci sia effettivamente, il confine che separa la colpevolezza a seguito di un atto materiale terribile ed efferato, è l'istinto che provoca ed induce all'azione, anche quando esso riesca in extremis ad essere tenuto a freno?
In uno dei suoi rari racconti scritti in inglese, ed ambientati negli USA, intitolato La morte di Belle, risalente al 1951, Georges Simenon analizza da un lato l'ambiguità del protagonista maschile di questo giallo, e descrive nel contempo la superficialità con cui l'opinione pubblica si erge a giudice di fatti e situazioni che non presentano colpevoli che risultino apparentemente inequivocabili.
Il caso Belle Steiner (2024): scena
Riuscendo molto bene a delineare i sintomi più oscuri e controversi di una società perbenista ove ognuno nasconde i propri segreti, spesso anche turpi, inconfessabili e a stento trattenuti nel cassetto delle reciproche intimità. Benoit Jacquot, come già occorso ad altri registi di recente (Mathieu Amalric ad esempio adattando La camera azzurra - 2014), attualizza la storia, che si adatta perfettamente alla contemporaneità attuale, e sposta in Francia l'ambientazione, utilizzando, nel ruolo dei coniugi protagonisti, due tra gli attori più celebri ed ispirati del momento all'interno del variegato panorama cinematografico transalpino. Ma se la brava Charlotte Gainsbourg funziona ed è perfetta nel ruolo della moglie tenace, stupita del fatto che il suo consorte non cerchi di scagionarsi con la opportuna tenacia da una infamante accusa che lo vede in lizza tra i sospetti, è piuttosto Guillaume Canet, nel ruolo, ambiguo e impenetrabile di Pierre, il più valido e concreto tassello di un giallo neorealista che par volare basso, ma che riesce a rendere coerentemente le atmosfere e gli enigmi che popolano le pagine incalzanti del grande scrittore francese.
Il caso Belle Steiner (2024): Guillaume Canet
Il caso Belle Steiner (2024): Pauline Nyrls
Jacquot dirige un film senza fronzoli, apparentemente lineare, ma in grado di sfaccettare la crisi motivazionale e di sentimenti che devasta silenziosamente una coppia che sembra perfetta e coesa solo in superficie, ma che si rivela incrinata e compromessa da desideri troppo a lungo tenuti a malapena repressi o celati.
Il film di produzione francese è uscito in Italia ancora prima di esser distribuito nelle sale di Francia, ove apparirà entro breve, a quanto sembra.
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