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Warfare - Tempo di guerra

Regia di Alex Garland, Ray Mendoza vedi scheda film

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La recensione su Warfare - Tempo di guerra

di YellowBastard
6 stelle

Nel novembre del 2006, nella provincia di Ramadi, in Iraq, un gruppo di Navy SEAL stava conducendo una missione in una zona controllata dalle milizie di Al Qaeda con l’obiettivo di introdursi in un'area residenziale urbana e di sorvegliarla in modo da garantire il passaggio sicuro delle forze di terra il giorno successivo.

Tra i SEAL di quell’operazione c'erano il medico e cecchino Elliott Miller, il sottufficiale capo Joe Hildebrand e il responsabile delle comunicazioni Ray Mendoza.

 

Due decenni dopo, ritiratosi dalla Marina, Ray Mendoza ha intrapreso una nuova carriera lavorando come stuntman di Hollywood specializzato nella coreografia di sequenze di scontri a fuoco nei film d'azione.

Qui ha conosciuto lo scrittore e regista Alex Garland ed è diventato un consulente (e co-sceneggiatore) per Civil War, ricostruendone le scene di battaglia, ed è qui, durante la preproduzione del film, che con Garland si è iniziato a parlare di Warfare – Tempo di guerra.

 

Warfare

 

Di quell'operazione l'ufficiale Miller non ha alcun ricordo e fu solo attraverso i racconti di Mendoza e dei suoi compagni che prese conoscenza degli eventi di quel giorno.

La ragione di esistere di Warfare è proprio quella di ripercorrere, attraverso i ricordi e i punti di vista di tutti i superstiti della sua ex-squadra, quel giorno così da realizzare un simil documento che potesse dare a Elliott la possibilità di vedere, attraverso immagini cinematografiche, che cosa successe davvero.

Nessuna spettacolarizzazione, nessun abbellimento o drammatizzazione degli eventi trattati ma solo la ricostruzione, fedele e filologica, filtrata attraverso i ricordi di chi vi era presente.

 

Warfare non è quindi il solito film di guerra, assomiglia piuttosto a una sorta di reportage visivo, realizzato in tempo reale (o quasi) e privo di un qualsiasi contesto politico (o ideologico), senza una vera una struttura narrativa classica e che parte in Medias res, senza alcun dettaglio pregresso sui protagonisti per poter così immergere immediatamente lo spettatore dentro allo scenario di guerra, tra momenti di noia durante le attese e poi il caos incontrollato durante lo scontro armato, una composizione narrativa che ha come unico compito quello di dare voce alle memorie belliche dei protagonisti attraverso il mezzo cinematografico.

 

Nel fare questo Garland & Mendoza adottano immagini sporche e senza filtri, dialoghi secchi e silenzi strozzati interrotti soltanto da granate e proiettili e dal suono fragoroso del combattimento che distorce tutto l'ambiente, un cinema esperienziale puro e crudo tecnicamente eccellente e capace di staccarsi completamente dai war movie hollywoodiani e cercando di riportare lo scontro armato ai semplici concetti di paura, tensione, incertezza, ansia e dubbio.

Il taglio realistico e la ricerca di autenticità non deve però mai attenuarne lo sguardo scenico, non mancano scene di grande impatto visivo e tra sangue, esplosioni, rumori assordanti e urla strazianti il film sembra in certi momenti assomigliare più a un survival horror.

 

Warfare, la recensione del film di Alex Garland e Ray Mendoza -  Movieplayer.it

 

Non si può certo definire un film semplice, Warfare, nella sua impostazione che vorrebbe negare completamente i dettami hollywoodiani di spettacolarizzazione della guerra che ha spesso reso il war movie promotore anche di una vuota retorica, a favore o contro questo o quello a seconda dei casi, mentre Garland & Mendoza invece cercano di portare lo spettatore dentro lo scontro armato, a lottare per la propria vita insieme a protagonisti, stretti d'assedio da un nemico che Garland rende implacabile, infidi ma, come gli indiani nelle pellicole western di John Ford, invisibili, privi, questo sì, di un volto o di una vera voce.

Siamo comunque distanti dalla retorica Made in Usa di 12 Strong, Lone Survivor o Act of Valor e solo Jarhead di Sam Mendes era riuscito, in parte, a creare qualcosa di simile.

 

Straordinaria poi, come sempre, l'estetica di Garland con la fotografia di David J. Thompson che esalta i colori bruniti dei mattoni, della polvere e il calore opprimente del deserto, splendido anche il convulso montaggio di Fin Oates, al contempo sincopato e fluidissimo, mentre la colonna sonora risulta quasi assente visto il fine dichiarato di autenticità e realismo del progetto.

 

Un realismo che deve molto della sua riuscita anche a un cast formato dalla nuova generazione, tra grande e piccolo schermo, di Hollywood, scelti accuratamente da Garland & Mendoza e in grado di sopportare i ritmi serrati della produzione e l'intensità fisicità richiesta per i 25 giorni di riprese anche attraverso l’intensivo addestramento militare a cui è stato sottoposto l’intero cast in modo da plasmarne i contorni caratteriali e influenzandone la recitazione.

Cast formato da Will Poulter, Joseph Quinn, Cosmo Jarvis, Charles Melton, Michael Gandolfini, D'Pharaoh Woon-A-Tai, Henrique Zaga, Noah Centineo e Kit Connor.

 

Warfare, il film di Alex Garland ci mostra la Guerra come nessun altro  prima | Wired Italia

 

Potrà piacere o non piacere, ma è indubbio che Warfare sia una prova registica di assoluto valore, un affresco bellico umile ma importante e coerente con le sue stesse direttive e che, nella sua essenza, recupera la lezione dei grandi maestri del passato, come il John Carpenter di Distretto 13 (il western metropolitano) o Ridley Scott e il suo Black Hawk Down (l’assedio), a sua volta debitore proprio dello stesso Carpenter, ma anche il grande Sam Fuller de Il Grande Uno Rosso (la fratellanza tra commilitoni) o Christopher Nolan in Dunkirk (il tempo che diventa il nemico da combattere) ma, soprattutto, Garland rifugge dal classico blockbuster hollywoodiano anche perché, concettualmente, insegue un cinema completamente diverso, fatto di primissimi piani, piccoli dettagli, un’identità più intima e personale e una guerra che, più che essere vista, si deve sentire.

Anche dopo la visione.

 

Alex Garland's 'Warfare' Reveals the Brutal Realities of Combat | THR

 

VOTO: 6,5

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