Regia di Paolo Costella vedi scheda film
Piero, Elisabetta e i loro due figli, Denis e Sara, sono in vacanza a Cortina. Denis cade con gli sci, è la vigilia di Natale e al pronto soccorso le cose vanno per le lunghe. Se all’inizio non sembra nulla di grave, verso sera i medici decidono invece di sottoporre il ragazzino a un intervento chirurgico delicato alla colonna vertebrale. I genitori e la sorellina rivivono l’incubo accaduto due anni prima, quando il fratello maggiore Flavio era morto in un incidente stradale.
Ed ecco qua il Paolo Costella che non ti aspetti. Il regista che aveva esordito oltre un quarto di secolo prima con Tutti gli uomini del deficiente (1999), la sgangherata commedia della Gialappa’s band, e che aveva proseguito la sua carriera nel segno di opere leggere o leggerissime, fino ad arrivare ai cinepanettoni e alle produzioni televisive, nel 2025 se ne viene fuori con questo Storia di una notte. Un film cupo, da brividi, statico ma mai soporifero, che fa leva su sentimenti inconsci e paure recondite raccontando una storia perennemente a cavallo tra tragedia e speranza; e a dirla tutta Costella sa confezionare pure bene un lavoro tanto fuori dalle sue corde, almeno all’apparenza. Anna Foglietta e Giuseppe Battiston sono gli interpreti principali del film, scelte assolutamente giuste, mentre in ruoli marginali troviamo anche Thomas Trabacchi, Stefania Casini e Luigi Diberti. La tensione è la vera protagonista della pellicola e foss’anche soltanto per questo si tratta di un’opera piuttosto rara per il panorama del cinema nostrano. Il finale può forse sembrare un po’ sbrigativo, ma funziona e lo fa mantenendo quel tono in levare, in sottrazione che caratterizza la narrazione di tutto il film. Intelligente anche l’utilizzo delle musiche, che contribuiscono a mantenere alta la tensione; quelle originali sono di Mauro Ermanno Giovanardi (La crus), Marco Carusino e Niccolò Bodini. Sceneggiatura firmata da Costella e Tania Pedroni. 6/10.
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