Regia di François Truffaut vedi scheda film
"Effetto notte" è il film che mi fece scoprire il cinema di Truffaut e mi fece avvicinare al cinema europeo d'autore: lo vidi per la prima volta a soli 13 anni e fu una sorpresa graditissima, in grado di influenzarmi profondamente negli anni a venire nei miei gusti cinefili. Rivisto oggi lo amo ancora molto, credo sia uno dei suoi lavori più intimi e personali, certamente più leggero nella tenuta complessiva dell'opera rispetto ai tanti melodrammi della fase matura, forse con qualche notazione ovvia in certi sub-plot come quello che riguarda i personaggi interpretati da Jean-Pierre Leaud e Jacqueline Bisset, ma comunque assai profondo e intelligente nella ricognizione metacinematografica in cui Truffaut si mette a nudo in prima persona attraverso il regista Ferrand. Resta decisamente godibile il ritratto del dietro le quinte di un film, con attori, tecnici e regista caratterizzati finemente, ognuno con una propria ossessione, una nevrosi professionale che talvolta si traduce in brutte figure sul set (memorabile la scena degli errori di Valentina Cortese, che si dimentica le battute), ma che spesso passa in secondo piano di fronte alla magia che il cinema sa sempre trasmettere, anche e soprattutto a chi lo fa in prima persona. Molte le citazioni e gli omaggi ad altri registi da parte di Truffaut, un uomo che era letteralmente consumato dalla passione per il cinema: sono omaggi sinceri e non gratuiti alla settima arte e arricchiscono il film di uno speciale calore emotivo; fra i tanti il più memorabile resta il sogno in cui Ferrand immagina sé stesso da bambino che ruba di notte delle immagini di "Quarto potere" di Orson Welles. E' un film che vi rimane dentro e aumenta il vostro coinvolgimento affettivo per il mondo della celluloide, dunque vivamente consigliato, da mettere accanto a pellicole come "Il disprezzo" di Godard e "Otto e mezzo" di Fellini nel genere del metacinema di matrice autobiografica che resta un territorio scivoloso per molti registi, ma non per Truffaut. Valentina Cortese ebbe una meritata nomination all'Oscar come migliore attrice non protagonista nella parte di Severine e fu battuta da Ingrid Bergman, che dedicò a lei il premio; "Effetto notte" vinse l'Oscar come migliore film straniero nel 1974. Da menzionare il bellissimo tema musicale di Georges Delerue usato in alcune sequenze di riprese e, nell'ampio cast, oltre ad una Bisset al massimo dello splendore fisico, si notano almeno una giovane Nathalie Baye come script-girl, Jean Pierre Aumont nel ruolo di un anziano attore e un Leaud nel ruolo di Alphonse, che risulta una versione riveduta e corretta per l'occasione del tipico Antoine Doinel.
voto 9/10
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta