Regia di Kiyoshi Kurosawa vedi scheda film
Serpent's Path (2024): locandina
CINEMA OLTRECONFINE
Albert (Damien Bonnard), È un padre in cerca di vendetta per l'omicidio della figlia di otto anni, rapita da quello che lui pensa essere una organizzazione criminale dedita al commercio clandestino di organi.
Per poter porre in essere il suo piano, l'uomo ha l'accortezza di unire le proprie forze con una psichiatra giapponese, studiosa di questi orribili crimini.
Il piano prevede di sequestrare due imprenditori legati al traffico di esseri umani che potrebbero essere legati al delitto.
Serpent's Path (2024): Kô Shibasaki, Damien Bonnard
Serpent's Path (2024): Damien Bonnard, Kô Shibasaki
Se ne aggiungerà un terzo, tutti costretti a confessare in un clima di lucida follia che tuttavia non riuscirà a dar pace al dolore senza fine di un padre disperato. Con La Voie du serpent, diretto nel 2024 da Kiyoshi Kurosawa, e remake in lingua francese del suo omonimo film del 1998, il noto regista nipponico torna a lavorare in terra di Francia, dopo la riuscita dell'intrigante thriller a sfondo storico Daguerrotype del 2016.
Stavolta, nonostante la tematica forte, scabroso, sgradevole, il film appare bizzarro, così come un po' fuori parte appaiono i noti volti scelti da Kurosawa per interpretare i loschi individui sospettati di aver partecipato al lurido commercio.
Serpent's Path (2024): Kô Shibasaki, Damien Bonnard
Serpent's Path (2024): Kô Shibasaki
Se infatti Damien Bonnard, padre disperato e mosso dall'ora per l'irreparabile danno sentimentale subito, appare piuttosto in parte nel ruolo di un padre verosimilmente sconto dalla disgrazia o corsa, né Mathieu Amalric, né Grégoire Colin, né Slimane Dazi o Vimala Pons nel finale figurano completamente centrati, ed anzi la vendetta che il protagonista e la sua determinata socia mettono in atto contro i tre, si rivela bizzarra e poco attendibile, così come grotteschi si rivelano i tentativi di patteggiamento che i tre uomini portano avanti, tentando di salvarsi in extremis da una vendetta senza scampo.
Manca probabilmente un po' di coesione nella struttura del racconto, e la vicenda fa trapelare un certo disorientamento che non si sa con certezza se possa essere scientemente voluto o conseguenza di uno script adattato in un contesto sociale ed un'epoca ormai troppo differenti e distanti rispetto a quelli del film capostipite.
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