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Familiar Touch

Regia di Sarah Friedland vedi scheda film

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La recensione su Familiar Touch

di michemar
6 stelle

Un ritratto intimo della memoria e dell’identità. Di questo tratta il delicato film della regista e sceneggiatrice Sarah Friedland, con cui ci accompagna nel mondo di Ruth, un’anziana scrittrice di libri di cucina interpretata con grazia da Kathleen Chalfant. Voto 6,5

 

 

Un ritratto intimo della memoria e dell’identità. Di questo tratta il delicato film della regista e sceneggiatrice Sarah Friedland, con cui ci accompagna nel mondo di Ruth, un’anziana scrittrice di libri di cucina interpretata con grazia da Kathleen Chalfant, personaggio ancora appassionato di cucina che si confronta con la perdita graduale della memoria mentre cerca di mantenere il controllo su ciò che le resta familiare.

 

scena

Familiar Touch (2024): scena

 

Il film si apre con una scena toccante: Ruth confonde suo figlio Steve (H. Jon Benjamin) per un estraneo, forse addirittura per un corteggiatore, ignara che lui sia lì per accompagnarla nella casa di riposo che lei stessa aveva scelto. Ed è il primo segnale della delicatezza della regia, come per tutto il resto del film, che gestisce il momento con una grande sensibilità, evitando il melodramma e preferendo un tono obiettivo e osservativo, quasi contemplativo. Il figlio la fa salire in auto e con un pretesto, per non farla allarmare, carica anche la sua valigia piena di indumenti personali. La destinazione è la casa di riposo prescelta. Senza farla agitare, restando nel vago quando gli rivolge domande in merito.

 

La struttura che accoglie Ruth non è il classico ambiente freddo e impersonale spesso visto al cinema, ma un luogo autentico, reso vivo dalla collaborazione con residenti veri e personale realmente dipendente. A tal proposito va precisato che il film è stato girato in una vera casa di riposo a Pasadena, in California, dove la troupe aveva allestito per 5 settimane un laboratorio di cinema per la terza età nel quale pazienti e operatori assistenziali dell’istituto avevano lavorato sia di fronte che dietro la macchina da presa per creare i propri personaggi.

 

scena

Familiar Touch (2024): scena

 

La regista aveva osservato infatti, nei suoi precedenti cortometraggi nei quali aveva lavorato in altre case di riposo, di come i pazienti che vi recitavano da non professionisti fossero interessati all’aspetto filmico ben oltre ai soli compiti dell’attore e che, vista la natura di “racconto di formazione anti-ageista” come lei stessa ha riferito, sarebbe stato coerente coinvolgerli di più nella sua realizzazione. Si è ispirata anche alla propria nonna paterna, affetta da demenza prima di morire e per questo considerata prematuramente deceduta dal resto della famiglia. Anche se la maggior parte delle persone nella casa di riposo è stata interpretata da loro stessi, un’eccezione è stata fatta, oltre che per la eccellente protagonista Kathleen Chalfant (di provenienza teatrale), riguardo ai pazienti che soffrivano di demenze o problemi cronici di memoria, che la Friedland ha giudicato sarebbe stato poco etico riprendere data la loro mancanza di consenso attivo da esercitare. Questo conferisce al film, perciò, una dimensione quasi documentaristica, dove la finzione si intreccia con la verità.

 

Ruth si orienta nel nuovo mondo secondo le sue regole anche se qualche volta vorrebbe ribellarsi, instaurando legami con la sua assistente Vanessa (Carolyn Michelle Smith) e il dottor Brian (Andy McQueen), relazioni che lei percepisce più come amicizie che come responsabili per la sua cura. Il film evita i cliché del genere, mostrando la demenza non come una tragedia amplificata, ma come una condizione vissuta con dignità. Uno dei momenti più memorabili è una serata di appuntamenti tra i pazienti organizzato come un lieve gioco, che aggiunge un tocco di leggerezza e umorismo. L’autrice esplora il concetto di “casa” non solo come luogo fisico, ma come spazio emotivo e sensoriale, dato che lei, con un passato nella coreografia, dà grande importanza al contatto fisico e al modo con cui questo ha influenza sulla psiche dell’anziana: il calore del sole sulla pelle, il comfort di un maglione preferito, il tocco umano che diventa ancora più significativo in un mondo che Ruth fatica a comprendere.

 

scena

Familiar Touch (2024): scena

 

Al termine della visione è inevitabile che si possa riflettere su un aspetto umanamente e socialmente molto importante: le persone affette da demenza non sono passive, ma continuano a vivere e a cercare di dare senso al mondo, anche se la loro percezione non coincide sempre con quella degli altri. Ruth, per esempio, nel suo modo unico, non smette mai di cercare connessioni e significato.

 

Il lavoro di Sarah Friedland è davvero speciale, apprezzabile dal punto di vista affettivo e umano e le sue motivazioni familiari lo spiegano bene, peccato solo che, dati il tema e le caratteristiche dei personaggi, il ritmo è molto lento e assolutamente privo di sorprese: tutto ciò che succede, succede piano e prevedibile, ma con il sorriso della comprensione che si prova verso la protagonista e gli altri assistiti, ma anche col sorriso di qualche situazione ingenua che fa molta tenerezza.

Però, che clinica, perbacco!

 

scena

Familiar Touch (2024): scena

 

 

 

Nel suo discorso di accettazione del premio sottoindicato, Sarah Friedland ha fatto una dichiarazione politica, dicendo: “Come artista ebrea americana che lavora con un mezzo basato sul tempo, devo notare che accetto questo premio nel 336° giorno del genocidio israeliano a Gaza e nel 76° anno di occupazione. Credo che sia nostra responsabilità, come lavoratori del cinema, utilizzare le piattaforme istituzionali attraverso le quali lavoriamo per rimediare all’impunità di Israele sulla scena globale. Sono solidale con il popolo palestinese e la sua lotta per la liberazione”]

 

 

11 premi e 7 candidature, tra cui:

Venezia 2024

Leone del futuro - Premio Venezia opera prima “Luigi De Laurentiis”

Premio Orizzonti per la miglior regia

Premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile a Kathleen Chalfant

 

 

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